Gattinoni Mice:continua la richiesta per eventi anche sul lungo raggio

Continua la ‘fame di eventi’, il bisogno di tornare a fare gruppo dopo l’isolamento forzato nata come reazione alla pandemia, e tornano i grandi eventi. Lo dice Gattinoni Mice, la business unit del Gruppo Gattinoni dedicata agli eventi che nel primo semestre dell’anno ha già raggiunto l’80% del fatturato previsto per il 2023 di 50 milioni di euro.

Il mercato delle aziende sembra dedicare sempre più attenzione agli eventi: chi ne organizzava uno all’anno ora ne chiede tre, non solo team building e roadshow, ma incentive e grandi eventi. Per quanto riguarda le mete prescelte, giugno ha visto in Italia grande successo per Sardegna, Sicilia e Puglia, oltre all’Egitto nel medio raggio. Ma oggi le aziende chiedono il lungo raggio in misura addirittura maggiore al 2019, con particolare attenzione per gli Usa che vedono il successo non solo di mete evergreen, Miami, New York e California, ma anche di Colorado, New Mexico, Montana, Oregon.

Nuove destinazioni
“Ora ci possiamo dedicare ad allargare gli orizzonti – dice la chief logistics officer di Gattinoni Mice, Silvia Pozzi (nella foto)-. Dopo tanta operatività, è il momento di viaggiare alla ricerca di tagli diversi, si tratti di destinazioni fuori dagli schemi, dato che il mondo è grande, o di identificare nuovi fil rouge per mete classiche. Questo potrà contraddistinguerci ancora di più e pensiamo sia quello che i clienti si aspettano da noi”.

Un elemento molto incoraggiante è il ritorno dei grandi eventi. “Questo ha imposto una migliore strutturazione, una gestione più performante – continua Pozzi -. È stato messo a sistema il metodo di gestione, con ripartizioni di categorie di servizi e centri di costo, così che si lavori con meno stress e più serenità, dalla programmazione all’amministrazione di fine evento. Possiamo permetterci di essere nuovamente curiosi, di inventare, di stimolare i clienti insinuando idee per un 2024 memorabile”.

L’idea è trovare nuove esperienze da proporre che lascino il segno. “Le aziende chiedono sempre più esperienze facilmente fruibili, che siano divertenti, coinvolgenti – conclude Pozzi -. Hanno imparato che è meglio pianificare in anticipo, per aggiudicarsi le migliori disponibilità, ragionano sull’anno successivo, evitando a sè stesse restrizioni e aumenti e agli organizzatori un’operatività in affanno”.

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