Il commento del direttore
Remo Vangelista
Sempre più fee, sempre meno commissioni: il modello delle remunerazioni in agenzia sta cambiando in tutto il mondo, come recentemente rilevato dalla Wtaaa. E alla classica percentuale riconosciuta dal fornitore si sta sostituendo un importo riportato chiaramente in fattura e visibile al cliente. Il quale, in questo modo, ha anche una percezione corretta della remunerazione dell’agenzia.
Tuttavia, come emerge in particolare dal caso Stati Uniti, lo schema non è univoco. Nello specifico, come riporta travelweekly.com, negli States la Wtaaa ha individuato cinque differenti modelli di remunerazione.
I modelli in campo
Il primo, che al momento è quello più applicato, è lo schema ibrido: alla fee per la consulenza si aggiungono le commissioni del fornitore. In altri casi invece viene applicata una somma ‘una tantum’ all’inizio della pianificazione. In altri casi invece la fee è un costo fisso che viene applicato a ogni segmento di viaggio.
Ma non mancano i modelli ‘a parcella’, con un pagamento mensile o annuale. La tendenza emergente riguarda invece i servizi in abbonamento o concierge, che prevedono un pagamento annuale e servizi aggiuntivi.
Anche se la rotta è definita e punta dritto verso la fee di servizio, le strade per raggiungerle sono diverse. Toccherà a ciascuno scegliere la più adatta per lui.