Aeroporti più cari:
aumenti al Sud, ma
Bolzano batte tutti

Da una parte ci sono Forlì e Crotone, all’estremo opposto Bolzano, che supera Lampedusa e Firenze. Si compone così la classifica degli aeroporti meno e più cari d’Italia, elaborata analizzando i prezzi dei biglietti dei collegamenti intraeuropei nei primi dieci mesi dell’anno. Numeri che, rispetto al 2024, mostrano per scali come Malpensa un calo di circa 5 punti percentuali, mentre per quasi tutti quelli siciliani ci sono stati anche incrementi a doppia cifra.

L’analisi effettuata dal Corriere della Sera vede appunto al fondo del ranking la città dell’Emilia Romagna e quella calabrese, con 44 euro di tariffa media per un volo di andata e ritorno.

Nella top ten degli scali più convenienti compaiono anche Cuneo e Pescara con una tariffa media di 45 euro, così come Bergamo. A Fiumicino il biglietto medio costa 101 euro (solo 61 a Ciampino), a Malpensa 81 euro. Tariffa più cara, invece, per l’altro aeroporto di Milano, Linate: 107 euro.

Tranne qualche eccezione, gli scali del Sud Italia sono rincarati di più rispetto al resto del Paese. Bari e Brindisi, ad esempio, hanno fatto segnare un incremento del 14% rispetto al 2024, Catania e Palermo dell’11% e Comiso del 30%.

Sul fronte opposto, la presenza delle low cost, in particolare Ryanair, è il fattore che più ha spinto la tariffa media verso il basso. L’altro elemento che abbatte il costo, spiega il Corriere, è il fatto che l’aeroporto non ha molto traffico e quindi i collegamenti vanno stimolati per riempire gli aerei. Laddove la presenza dei vettori tradizionali è invece aumentata tra il 2024 e il 2025, il prezzo del biglietto si è alzato.

Il primo posto tra gli scali più cari del Paese spetta, invece, a Bolzano, con quasi 195 euro.

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