Colpo al progetto Comac: dagli States stop alla vendita di motori alla Cina

Il progetto C919 di Comac per sfidare il duopolio Airbus-Boeing, rischia di non decollare. Il governo Trump ha infatto deciso di sospendere la vendita alla Cina di alcune tecnologie a stelle e strisce determinanti per la sua realizzazione, come quelle per le apparecchiature aeronautiche. Questo fatto, come riporta il Corriere della Sera, comporterebbe di conseguenza ad esempio lo stop alla consegna dei motori Cfm Leap-1 prodotti da un consorzio franco-americano.

La notizia, rilanciata dal New York Times, sarebbe la risposta alla decisione della Repubblica popolare di chiedere alle compagnie aeree cinesi di non ricevere i Boeing ordinati dopo l’introduzione dei dazi Usa fino al 145% sui beni del Paese asiatico. L’’ordine’, mai ufficialmente confermato, sarebbe in seguito stato revocato dopo le trattative distensive tra i due Paesi.

Ora arriva la risposta di Washington che va a colpire Comac. Il C919 al momento vola di fatto soltanto all’interno del Paese in attesa dell’autorizzazione a operare anche in altri spazi aerei e basa la maggior parte della sua ‘struttura’ critica sui prodotti occidentali. Può trasportate 158-192 passeggeri e costa il 18% meno dei Boeing 737 e Airbus A320.

Tecnicamente il Dipartimento del Commercio statunitense ha sospeso alcune licenze che permettevano a società americane di vendere prodotti e tecnologie a Comac. Il C919 è entrato in servizio in Cina nel 2023, dopo aver ottenuto la certificazione di sicurezza nazionale nel 2022. Da tempo sta provando ad avere il via libera a volare anche in Europa, ma l’Easa ha deciso di studiare a fondo il velivolo e potrebbero volerci 5-10 anni prima dell’autorizzazione.

Ironia della sporte, il C919 dipende molto dalla tecnologia occidentale. I due motori utilizzati per velivolo sono realizzati dal consorzio franco-americano Cfm International. Statunitense sono anche l’avionica e la strumentazione nella cabina di pilotaggio. Secondo un documento del Center for strategic & international studies, il velivolo cinese si affida a 48 fornitori americani, 26 europei e 6 dell’Asia-Pacifico.

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