I tour operator nel 2025
fra Ferraprile e caro vita

Un anno dal ritmo sincopato, con periodi molto forti, fra aprile e maggio, e imprevedibili rallentamenti nei mesi di picco. È questo il quadro che emerge dal racconto dei tour operator italiani, alle prese con gli ultimi mesi del 2025.

“Il 2025 è stato certamente un anno particolare dal punto di vista delle prenotazioni, con dinamiche che in alcuni momenti ci hanno sorpreso positivamente e in altri hanno generato qualche preoccupazione”, racconta Marco Peci, direttore commerciale di Quality Group. Conferme arrivano anche da Ramon Parisi, business development manager di InViaggi, che segnala “ritmi non sempre lineari, tra picchi e rallentamenti nelle prenotazioni a seconda dei mesi delle destinazioni” e parla, relativamente alla stagione estiva, di un “andamento altalenante”.

A generare queste oscillazioni, in primis, un calendario eccezionale che ha condizionato fortemente la pianificazione delle vacanze estive, in buona parte anticipate in primavera. “La domanda per l’estate è stata condizionata dai lunghi ponti di aprile”, conferma Claudio Asborno, responsabile del tour operator di CartOrange, facendo riferimento al susseguirsi di ponti che il settore ha battezzato ‘Ferraprile’. Un periodo che ha spostato, di fatto, il momento della vacanza, ma che soprattutto, rimarca Enrico Ducrot, ceo di Viaggi dell’Elefante, “ha eroso la spesa media, anche sul lungo raggio”, con il risultato che “la parte centrale della stagione - luglio e agosto - è stata penalizzata”.

Ma è innegabile che ci sia anche un tema di costi con cui il turismo tutto dovrà prima o poi fare i conti. Da alcuni mesi si è aperto sul nostro mercato il dibattito sulla necessità di tornare a ‘prezzi giusti’, soprattutto sull’offerta italiana, dopo un post-pandemia che ha visto le tariffe incrementare senza controllo. Il prezzo giusto, però, lo deve essere anche per le aziende. “Il pricing deve essere sostenibile per il cliente, ma anche per l’azienda – dice Stefano Maria Simei, general manager di Futura Vacanze -:la vera sfida è mantenere l’equilibrio, senza cedere alla corsa al ribasso o all’illusione del prezzo come unico driver”.

E qui emerge il tema del rapporto con i partner, in particolare i vettori, le cui dinamiche di prezzo influenzano sensibilmente quelle delle programmazioni degli operatori. E ancora la fiscalità da rivedere e calendari ferie ancora troppo rigidi, che disincentivano destagionalizzazione e digitalizzazione.

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