Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’Antitrust ha irrogato a Ryanair una multa di 255.761.692 euro per abuso di posizione dominante. La multa fa riferimento al periodo compreso tra aprile 2023 e aprile 2025.
Al termine di un’articolata istruttoria, l’Agcm ha accertato che il vettore “ha attuato una complessa strategia per bloccare, ostacolare o rendere più difficile e/o economicamente o tecnicamente oneroso l’acquisto dei voli sul sito ryanair.com da parte delle agenzie di viaggio, Ota e fisiche, in combinazione con voli di altri vettori e/o con altri servizi turistici e assicurativi”.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la low cost irlandese, si legge nella nota del Antistrust, “ha iniziato, a fine 2022, a vagliare una serie di ipotesi di ostacolo alle agenzie di viaggio, che si sono poi concretizzate, a partire da metà aprile 2023, in interventi di intensità via via crescente”. In una prima fase, scrive l’Authority, “Ryanair ha introdotto procedure di riconoscimento facciale destinate agli utilizzatori dei biglietti acquistati tramite agenzia sul proprio sito. In una seconda fase - a fine 2023, a istruttoria avviata - Ryanair ha bloccato in modo totale o intermittente i tentativi di prenotazione da parte delle agenzie di viaggio sul proprio sito (ad esempio, tramite il blocco dei mezzi di pagamento e la cancellazione massiva degli account legati a prenotazioni effettuate dalle Ota). In una terza fase, a inizio 2024, Ryanair ha imposto accordi di partnership alle Ota e, in seguito, di Travel Agent Direct alle agenzie fisiche, con condizioni limitative della possibilità delle agenzie di offrire il volo Ryanair combinato con altri servizi, utilizzando quale strumento di ‘persuasione’ il blocco intermittente delle prenotazioni e un’aggressiva campagna di comunicazione nei confronti delle Ota che non sottoscrivevano questi accordi (’Ota pirata’). Ad aprile 2025, Ryanair - rendendo disponibile alle Ota la soluzione completa whitelabel iFrame - ha fornito l’integrazione delle applicazioni informatiche (c.d. API) che, ove ben implementate, permettono di ripristinare corrette condizioni di concorrenza nel mercato a valle dei servizi turistici”.
Pertanto l’Autorità ha concluso che “le condotte descritte, almeno fino all’integrazione delle API Ryanair, sono idonee e sono state concretamente in grado di ostacolare le vendite delle agenzie, incidendo anche sull’acquisizione del traffico Internet da parte delle Ota”.
Le condotte della low cost hanno “pregiudicato la possibilità delle agenzie di acquistare voli Ryanair per combinarli con i voli di altri vettori e/o servizi turistici aggiuntivi, riducendo la concorrenza, diretta e indiretta, esercitata dalle agenzie stesse e, di conseguenza, la qualità e quantità di servizi turistici offerti ai consumatori”.