Il commento del direttore
Remo Vangelista
Stop alla crescita drogata del traffico aereo, meglio uno sviluppo ridotto ma sostenibile. E’ questa la tesi controcorrente di Enrico Marchi presidente della Save, che gestisce gli aeroporti del Nord-Est, Venezia in testa. All’indomani dell’annuncio di easyJet, che toglierà la sua base al Marco Polo, il manager analizza il mercato e introduce una sua ricetta: crescere in base agli spazi disponibili per passeggero oppure investire in nuovi spazi.
In un’intervista pubblicata dal Corriere della Sera, Marchi lancia l’allarme sui rischi del gli incrementi di traffico attuale possono generare e che possono portare al collasso. “I costruttori di aerei non riescono a consegnare i velivoli nei tempi previsti – dice -. I vettori, con meno jet di quelli attesi, stressano la programmazione con la flotta che hanno. E gli aeroporti sono pieni”.
Una situazione che porta anche il nome di low cost, che comunque genera il 50% del traffico a Venezia, ma che porta con sé criticità: “La continua riduzione dei prezzi da parte delle low cost si ripercuote sugli investimenti degli aeroporti con un impoverimento conseguente della esperienza del viaggiatore. A Venezia ci sono 75 mila metri quadrati di terminal a disposizione degli 11,3 milioni di passeggeri all’anno. Mi piacerebbe sapere quanti altri scali offrono uno spazio adeguato come facciamo noi”.
Infine la questione aeroporti: “Suggerisco di utilizzarli meglio – conclude -. Nel Nord-Est abbiamo dimostrato che si può fare sistema con Venezia, Treviso, Verona e Brescia. Il modello si potrebbe adottare altrove, superando i localismi: laddove si ha uno scalo stracolmo parte del traffico si può trasferire nell’impianto meno affollato”.