Il commento del direttore
Remo Vangelista
Dopo uno stop di tre mesi, l’aeroporto di Linate è tornato alla piena operatività. La ripartenza ha significato sia il varo della pista rifatta, sia il primo imbarco dei passeggeri attraverso il prefabbricato provvisorio, sia il primo utilizzo del nuovo sistema di gestione e smistamento dei bagagli da stiva.
Avvio senza intoppi
La giornata di ieri si è svolta senza registrare nessun disguido. “Lo stress test è andato bene – ha dichiarato ieri mattina al Corriere della Sera Armando Brunini, amministratore delegato di Sea -. Eravamo preparati a eventuali problemi dopo la pausa. Non escludiamo che nei primi giorni possa essere un imprevisto o qualcosa da mettere a punto, ma noi siamo pronti. È bello rivedere l’aeroporto in vita e pieno di passeggeri dopo tre mesi".
I numeri del primo giorno
Quella di ieri è stata “una normale domenica di fine ottobre con una stima di circa 20 mila passeggeri e con un centinaio di voli in partenza e altrettanto in arrivo”, mentre la piena operatività dello scalo si avrà da oggi con circa 250 movimenti tra partenze e arrivi e oltre 33 mila posti offerti. Intanto, al Forlanini i lavori proseguono ed entro il marzo 2021 dovrebbe essere introdotta anche la tecnologia biometrica.
La nuova tac per i bagagli
Già operativo invece l’impianto di gestione delle valigie, che esegue una vera tac ai bagagli destinati in stiva riconoscendo anche la presenza di materiale esplosivo. Sullo schermo dell’operatore il contenuto compare ad alta risoluzione e in 3D. L’impianto permette di analizzare fino a mille800 valigie all’ora.
Intanto, Brunini traccia un bilancio per il futuro. “Su Malpensa emergono due cose – ha detto al Corriere della Sera -. La prima: ha retto meglio del previsto. La seconda: lo stress test ci ha mostrato le fragilità e questa è una fortuna. Se le stime sono corrette arriveremo ad avere questi numeri a Malpensa tra 7-8 anni e abbiamo questo empo a disposizione per lavorarci”.