Un conto da 84 miliardi L’anno nero dei vettori

“Forse il peggio è passato, sperando ovviamente che non ci si trovi in futuro di fronte a una seconda ondata di emergenza Covid. Tuttavia questo sarà senza ombra di dubbio l’anno peggiore di tutta la storia dell’aviazione civile e i pesanti effetti si vedranno ancora anche nel 2021”.

Dopo settimane di previsioni, stime, analisi sugli effetti della pandemia sull’industria del trasporto aereo, la Iata, per bocca del direttore generale Alexander de Juniac, traccia ora un quadro più chiaro su quanto il settore dovrà pagare, a causa dello stop pressoché totale che il mondo dei collegamenti aerei si è trovato a fronteggiare; e lo fa con il consueto strumento dell’analisi dei bilanci. Con cifre impressionanti.

Le cifre
Ammonta a 84,3 miliardi di dollari la cifra che le compagnie aeree perderanno nel bilancio di quest’anno, vale a dire un margine negativo del 20,3 per cento rispetto al fatturato. Considerando quanto successo nel recente passato, in pochi mesi i vettori bruceranno quanto faticosamente accumulato negli ultimi anni, quando il settore ha fatto registrare una progressione che sembrava inarrestabile.

Anche sul fronte delle entrate il conto da pagare sarà pesantissimo: il fatturato globale è infatti destinato a dimezzarsi, scendendo da 838 a 419 miliardi di dollari, con una diminuzione del numero di passeggeri trasportati pari a oltre un miliardo.

La proiezione
Poi nel 2021 partirà la lenta rincorsa a una nuova normalità, ma come già avvenuto dopo l’11 Settembre i tempi per il ritorno agli utili saranno lunghi e tortuosi e il comparto dovrà in qualche modo ricostruirsi e trovare nuove strade. Per intanto, stima ancora la Iata, i primi segnali arriveranno il prossimo anno con il fatturato destinato a risalire a quasi 600 miliardi e le perdite a scendere a 16. Con il rischio, però, che altre compagnie debbano lasciare la scena.

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