D'Orsogna: "Noi parte lesa, ma lo scalo di Ancona continua a crescere"

Alexander D’Orsogna non ci sta. L’amministratore delegato di Ancona International Airport interviene in merito alla bufera che ha convolto i voli di continuità territoriale per Roma, Milano e Napoli.

“Per rispetto dei soci, dei dipendenti, degli stakeholder e, soprattutto, dei clienti devo formalizzare il fatto che l’aeroporto è parte lesa rispetto a tutto quello che sta accadendo – spiega in un’intervista rilasciata a Il Resto del Carlino -. Per quanto riguarda gli aspetti di comunicazione, in quanto le attività di marketing tra Aeroitalia e Atim avrebbero previsto uno stimolo ad una domanda importante per tutto il territorio regionale. E dall’altra parte per quanto concerne invece gli aspetti tecnici e operativi dei voli, che interessano Aeroitalia ed Enac".

"Da parte nostra ci rimettiamo al nostro ‘regolatore’, che è l’Enac, affinchè i contratti, le convenzioni, gli accordi presi in seno al bando tra Aeroitalia ed Enac vengano rispettati. Non dobbiamo dimenticarci che i voli di continuità territoriale sono voli di servizio pubblico".
D’Orsogna indica poi il 2023 come “un anno molto importante per lo scalo, che ha segnato una crescita a doppia cifra in termini percentuali di passeggeri. Dai 468mila del 2022 alla stima di 530mila per l’anno appena concluso. L’altro aspetto è che grazie al contributo essenziale della Regione Marche siamo usciti dal commissariamento dell’Unione europea".

Nel 2023 "si sono create le condizioni per una visione diversa di un’infrastruttura polifunzionale. Che non fa solo traffico passeggeri, ma sviluppa l’attività cargo, ha sottoscritto l’accordo con il Cnr diventare un polo aerospaziale, sta valutando le attività di manutenzione e conversione degli aeromobili e si sta aprendo all’aviazione elettrica. Si tratta di business autonomi, ma che uniti concorrono allo sviluppo dell’aeroporto e del territorio".

Tra i traguardi, anche Parigi "che viaggia al 96% di riempimento e ha permesso alla Regione di raggiungere il mercato francese, diventando il terzo per l’incoming, dopo Germania e Olanda".
E il 2024 che, al netto dei voli domestici, fa ben sperare. "Sono in corso negoziazioni con compagnie per la Penisola Iberica e il nord Europa, specie la Scandinavia. Torneremo ad avere, grazie a Lufthansa, Monaco di Baviera per due voli giornalieri. Uno con partenza alle 6.05 e arrivo alle 7.20, per tornare la sera tardi. Inoltre continuiamo a lavorare su Francoforte, ma per un prodotto più turistico".

Infine, "vorremmo individuare un grande player internazionale per realizzare attività di aviazione privata. La sfida è attrarre un turismo alto spendente nelle Marche, diversificando e destagionalizzando la nostra offerta".

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