Airbnb, il Tar respinge il ricorso: il giudizio sulla cedolare secca ad ottobre

Il Tar del Lazio respinge il ricorso di Airbnb con cui il portale aveva chiesto la sospensiva del provvedimento dell’Agenzia delle entrate con il quale gli si imponeva di incassare e versare la tassazione sugli affitti brevi, la cosiddetta cedolare secca.

La piattaforma aveva presentato ricorso adducendo danni per la decisione di imporre la cedolare secca presa dal governo Gentiloni, ma il Tar lo ha respinto. Rimane comunque in piedi il giudizio di merito e l’udienza si terrà a ottobre del 2018.

Il giudice amministrativo ha respinto il ricorso motivando la propria decisione per il fatto che è già stata fissata un’udienza a breve e per la mancanza di prove dei presunti danni lamentati dal gruppo americano: il “denunciato aggravamento del danno economico subito dalla ricorrente – si legge nella motivazione del Tar - è smentito dalla produzione documentale offerta dalla controinteressata Federalberghi circa il tasso di crescita del volume di affari di Airbnb nel primo semestre 2018”.

Il giudice ha poi chiarito che la società ha tuttora il tempo per adempiere ai propri obblighi fiscali: “il Tar sottolinea che le paventate sanzioni non risultano allo stato irrogate e che il termine per l’invio dei dati relativi ai contratti di locazione breve, conclusi tramite il portale telematico nell’anno 2017, è stato rinviato al 20 agosto 2018”.

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