L’hotellerie vira sui soggiorni lunghi: cause e vantaggi del fenomeno

Prima Hyatt, poi Hilton e di recente anche Marriott. È iniziata la campagna dei big dell’hotellerie alla conquista del segmento dei soggiorni lunghi. Si moltiplicano così i nuovi brand dedicati all’‘extended stay’, che propongono soluzioni ibride e smart, dove la qualità dell’accoglienza alberghiera si fonde con la comodità dell’appartamento.

A guidare la virata dei grandi colossi dell’hospitality è la forte crescita della domanda, in particolar modo negli States. Un trend destinato a proseguire sul lungo periodo.

Secondo quanto spiega una ricerca di Skift.com, la richiesta nel segmento dei soggiorni lunghi è infatti destinata a crescere soprattutto nella fascia medio-alta, anche a causa di una crisi immobiliare in atto dal 2008, che ha rallentato negli Usa la costruzione di nuovi edifici e complessi a uso abitativo.

I vantaggi per i gruppi
Lato offerta, i vantaggi per i grandi gruppi alberghieri sono molteplici sul lungo periodo. A partire dai costi. Le proprietà extended stay richiedono, infatti, meno personale a causa del ricambio meno frequente degli ospiti e quindi delle minori esigenze di servizi di pulizia. Fattori questi che possono contribuire ad aumentare i margini.

C’è poi da considerare l’apertura a nuovi target, non esclusivamente turistici o business.

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