Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’hotellerie italiana continua a far gola ai grandi investitori. Secondo una recente indagine EY anticipata oggi da Il Sole 24 Ore, nei primi sei mesi del 2025 il settore ha raccolto 1,4 miliardi di nuovi investimenti, il 31% in più, in termini di volumi, rispetto allo scorso anno.
Roma si conferma la piazza più ambita, raccogliendo il 29% del capitale, per un ammontare di 397 milioni di euro. La Città eterna registra un prezzo medio per camera di 906mila euro, in aumento del 190%.
Altre destinazioni nel mirino degli investitori sono Venezia, che raccoglie il 16% dei capitali; e Milano, che agguanta il 9% degli investimenti.
Avanzano i family office
Determinante l’ingresso in partita di nuovi attori. “I family office - spiega Marco Zalamena, a capo della divisione hotel di EY - hanno consolidato la loro posizione nel mercato alberghiero italiano, acquisendo il 30% del volume totale degli investimenti rispetto al 22% del 2024. Una crescita significativa per questa categoria di investitori, che puntano su operazioni value-add con orizzonti di medio-lungo termine”.
Altro dato di interesse che emerge dalla ricerca EY è la maturazione del mercato immobiliare alberghiero, provata dall’equilibrio raggiunto tra il capitale domestico, che rappresenta il 49%, e quello straniero, arrivato al 51%.
Gli investimenti esteri arrivano perlopiù dall’Europa (26%), dagli Usa (12%) e dal Sud America (10%), mentre segnano una battuta d’arresto quelli provenienti dal Medio Oriente, passati dal 22 all’1%.
In termini di prodotto, le operazioni guardano al leisure (volumni a +80% per un totale di 518 milioni di euro) e in particolare, riscontra l’indagine, sono le isole del Golfo di Napoli (Capri e Ischia) a raccogliere la fetta più ampia del capitale (il 38%).
Mentre, in termini di operazioni, le conversioni registrano una crescita del 156% rispetto al 2024; gli sviluppi il 23% e crescono del 51% gli acquisti di asset in vacant possession da riconvertire. Aumentano, infine, del 10% i contratti di gestione, dopo la battuta d’arresto dell’anno scorso.