Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Un’indagine da cui emerge chiaramente l’unicità dell’Italia. I turisti stranieri, che investono quotidianamente circa 200 euro nelle nostre località, vogliono provare un’esperienza unica, toccando con mano l’italianità”. Così Ivana Jelinic, a.d. Enit S.p.A., commenta i dati dell’ultima indagine svolta da Isnart per Unioncamere ed Enit nell’ambito dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di commercio.
Dati che sanciscono la continuità del successo del nostro Paese all’estero anche al di fuori dell’alta stagione. Dopo un’estate 2025 che si è chiusa con, in media, 8 camere vendute ogni 10 disponibili negli esercizi ricettivi alberghieri ed extralberghieri italiani, per i prossimi mesi gli operatori segnalano infatti di aver già venduto 1 camera su 2, con prenotazioni in crescita da Francia e Germania, seguite da Svizzera, Belgio, Paesi Bassi e Austria.
Cultura prima motivazione di viaggio
Per il quarto anno consecutivo il patrimonio storico-culturale si conferma prima motivazione di visita in Italia (per il 35% dei turisti), seguita dalla facilità di raggiungimento/buoni collegamenti (22%) e dalla vicinanza rispetto all’origine del viaggio (20%). Tuttavia, se allarghiamo lo sguardo a come è evoluta la domanda turistica del Paese nell’ultimo quindicennio, scopriamo come il visitatore oggi sia interessato ad un turismo più attivo, immersivo nelle tradizioni culturali ed enogastronomiche delle destinazioni. C’è voglia di scoprire territori e destinazioni: fa escursioni il 76% dei turisti (contro il 37% del 2010) e il “desiderio di visitare luoghi sconosciuti” come motivazione di vacanza passa dall’ottavo al quarto posto.
Sale la componente estera
Anche la componente straniera della domanda è progressivamente cresciuta, passando dal 46% del 2010 al 56% dell’estate 2025 (considerando pernottanti in strutture ricettive e in abitazioni private); un target di domanda sempre più altospendente, che investe sul territorio in media 86 euro al giorno pro-capite per l’alloggio e 105 euro per tutte le altre spese.
“L’Italia - sostiene il ministro del Turismo Daniela Santanchè - continua a essere una meta ambita a livello mondiale, e la destagionalizzazione del turismo sta già mostrando i suoi primi frutti. La spesa giornaliera dei turisti, che investono in media circa 200 euro, sottolinea l’importanza cruciale del turismo come leva economica per i nostri territori”.
L’effetto Giubileo
Tornando all’estate appena trascorsa, i prodotti turistici maggiormente richiesti sono risultati le destinazioni lacuali, con l’84% delle camere disponibili occupate in agosto e il 77% a luglio, e quelle termali, con l’81% di occupazione camere ad agosto e il 75% a luglio. Bene anche le grandi città d’arte dove si è registrato un tasso di riempimento delle strutture del 78% in agosto e del 74% in luglio; subito a seguire quelle in montagna, con il 77% di camere vendute in agosto ed il 71% in luglio.
Il Lazio ha beneficiato dell’effetto Giubileo (+6,5% dei turisti rispetto all’estate 2024), che traina anche le mete della costa, evidentemente capaci di intercettare questi flussi offrendo ospitalità (+7%). Anche i dati di occupazione delle abitazioni private confermano l’impatto positivo dell’Evento giubilare: nei primi sette mesi del 2025 le notti prenotate negli alloggi turistici in affitto hanno registrato una crescita dell’11,9% a Roma e del 10,4% nel Lazio, a fronte del 3,4%, dato medio nazionale.
“La destinazione Italia non delude: il giudizio per l’esperienza vissuta passa da un voto di 8 (nel 2010) ad uno di 8,9 (estate 2025)” ha commentato Loretta Credaro, presidente dell’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche. “Questo a conferma dell’importanza di una gestione sempre più orientata al mercato e alle sue mutevoli esigenze e di come la crescita qualitativa della nostra filiera turistica stia portando frutti”.