Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un totale di 146,3 milioni di arrivi e 476,8 milioni di presenze, con crescite rispettivamente del 4,7% e del 2,3% rispetto all’anno precedente. Queste le stime di Demoskopika per il turismo in Italia nel 2025.
“In termini assoluti - riporta la nota dell’istituto di ricerca -, ciò significherebbe oltre 6,6 milioni di turisti in più avrebbero optato di pernottare nel sistema ricettivo del Belpaese nei 12 mesi dell’anno in corso”.
A trainare la crescita è la componente estera, che segnerebbe una progressione a doppia cifra arrivando a un +11,3% (82,3 milioni) per gli arrivi e un +3,5% /263 milioni) per le presenze.
“Al contrario, il mercato domestico mostrerebbe segnali di frenata - si legge ancora -, probabilmente legati all’aumento dei costi complessivi di trasporti, ospitalità e ristorazione, che potrebbero scoraggiare una parte della domanda interna: gli arrivi degli italiani sono stimati in 64 milioni, in calo del 2,7% rispetto all’anno precedente, generando quasi 214 milioni di presenze, con un incremento significativamente più contenuto, pari allo 0,8%”.
Il comunicato, riportando i dati del Tourism Forecast 2025 dell’istituto di ricerca, analizza inoltre: “La crescita dei flussi turistici provenienti dall’estero rappresenta certamente un’opportunità strategica per l’intero sistema italiano”, sottolineando tuttavia il bisogno di attenzione “sulla dinamica dei prezzi, per ridare slancio al mercato interno”. E aggiunge: “L’aumento delle principali voci del paniere turistico, potrebbe rappresentare una criticità che incide direttamente sull’andamento del mercato domestico. Ciò significa rivedere l’intera filiera dell’ospitalità, potenziando l’attrattività delle destinazioni, investendo in infrastrutture adeguate, in nuove tecnologie e nella formazione del personale, in modo da garantire un’esperienza di alto livello a costi che rimangano accessibili e competitivi. Occorrono quindi interventi mirati, insieme a politiche di prezzo sostenibili, per consolidare l’espansione del turismo estero e aumentare la domanda interna, garantendo così standard elevati e competitività sul mercato globale”