Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Io vorrei che Destination Italia diventasse l’Alpitour dell’incoming”. Dina Ravera, founder e ceo di Destination Italia, usa questo paragone per chiarire quali siano i suoi piani per il progetto. Diventare un grande player, di primo piano, in grado di muovere grandi flussi sull’incoming proprio come il gruppo piemontese fa con l’outgoing.
“In Italia ci sono tanti piccoli soggetti - prosegue -, noi vogliamo diventare un protagonista del turismo organizzato in grado di indirizzare i flussi”. Il mercato italiano, infatti, è caratterizzato da tanti player di dimensioni ridotte che non hanno un potere contrattuale tale da riuscire ad avere un peso specifico considerevole sullo scenario internazionale.
Un aiuto contro l’overtourism
Un passo che consentirebbe, aggiunge Ravera, anche di distribuire al meglio i turisti evitando quei fenomeni legati al cosiddetto ‘overtourism’. Migliorando anche lo stato di salute del comparto. “Basterebbe una crescita del 3% del turismo per raddoppiare il Pil del settore - aggiunge Ravera -, agganciando il turismo altospendente”.