Il commento del direttore
Remo Vangelista
Sotto rete ha fatto miracoli. Ezio Barroero è stato per lungo tempo alla guida dell’Alpitour (pallavolo) dei miracoli e si sente un uomo di sport e poco esperto di turismo. Cuneese, 75 anni, si definisce imprenditore e basta, guida Lab Travel da tantissime stagioni e non ha alcuna intenzione di lasciare il timone. In questo incontro del Caffè con il direttore, il presidente del gruppo distributivo si accomoda nella redazione di TTG Italia per raccontare il mondo dei personal voyager.
Lab Travel arriva da un 2024 chiuso con 62 milioni di euro e con 146 personal voyager. Un’impresa che macina risultati. Barroero, presidente di Lab, si sbilancia nel prevedere un esercizio ’25 in crescita a doppia cifra (più 15%) , malgrado “vi siano tante aree difficili nel mondo”.
Presidente il suo modello sembra non risentire di questa fase di incertezza. Cosa diventerà il marchio Euphemia e la sua folta squadra di personal?
La nostra azienda toglie i problemi ai venditori. Noi ci prendiamo tutte le questioni amministrative lasciando liberi i personal di vendere e basta. Non è facile come attività, perché il potere economico delle famiglie è cambiato. Sono spariti certi segmenti di mercato e la fascia alta ha preso sempre più piede. La nostra è una squadra a trazione femminile, visto che su 146 personal ben 120 sono donne. Più brave e più sensibili a questo mestiere, sono la nostra fortuna.
Lei non si definisce un esperto di turismo, ma frequenta e cavalca questo mercato da 40 anni...
Non sono esperto e non mi vendo da esperto. Sono un imprenditore cuneese che ha fatto tanti mestieri e da lunghe stagioni guido questo gruppo, che vanta un uomo di esperienza vero come Michele Zucchi (a.d. di Euphemia). Lui sì che conosce l’industria del turismo e le compagnie aeree.
Lei tra i soci della sua azienda annovera Franco Gattinoni. Il vostro è un modello molto diverso dal mestiere di gestore di network. Come fate ad andare d’accordo voi due?
Franco (Gattinoni) è un grande imprenditore che possiede il 30% di Lab Travel. Lui dispone di una macchina complessa che controlla molti aspetti dell’industria turistica. Andiamo molto d’accordo.
Dopo aver guidato la squadra di pallavolo in serie A, la carriera in politica e la società che vendeva liquori sul territorio nazionale, cosa vuole fare in futuro?
Vorrei riposarmi, anche se mi piace molto lavorare, ma potrei farmi da parte da 3 o 4 anni. Le mie due figlie lavorano in azienda (Giulia Barroero è l’amministratore delegato di Lab Tour n.d.r.) e sono tranquillo. La nostra è una grande famiglia e posso vantarmi del fatto che la maggior parte dei personal sono con noi da anni. È un mestiere che offre marginalità basse, ma Euphemia è un grande sostegno per i personal.
Nota a margine: Barroero non vuole aumentare la sua pattuglia di venditori e non arriverà mai a 500 personal. Non cambierà mai sede, perché sostiene che a Cuneo si lavora bene anche se sono lontani dal mondo. E soprattutto continuerà a girare l’Italia per incontrare rappresentanti di compagnie aeree e tour operator. Ma non ditegli che è un esperto di questo mondo...