Il commento del direttore
Remo Vangelista
La crisi di Alitalia, che rischia di avere pesanti ripercussioni sullo scalo milanese di Malpensa, desta le preoccupazioni del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Il governatore, a margine dell'elezione del presidente della Camera di Commercio di Milano, è tornato sull'argomento e si è detto "preoccupato, perché si sono persi altri 8 mesi e si è dilapidato altro denaro pubblico. E anche perché si insiste in una visione romanocentrica, con il 90% degli addetti su Roma. Questo significa che ogni mattina chi viene a lavorare a Milano per Alitalia deve prendere l'aereo e comincia a lavorare tre ore dopo. Questa è una irrazionalità assoluta, una diseconomia che pesa fortemente". Da tempo Formigoni ribadisce la necessità che Alitalia fissi una propria base di armamento su Milano e valorizzi il mercato del Nord, con i suoi 50 milioni di passeggeri. "Non si riuscirà mai a far rinascere una compagnia di bandiera - ha aggiunto - se non si punta sulla valorizzazione dei mercati del Nord". Detto questo, il governatore ribadisce che tutta la vicenda "segna il fallimento politico del Governo. Una gara partita con grande presunzione. Questo è stato il modo di azzerare il valore di Alitalia. Adesso - ha concluso - non vorrei che fosse svenduta a qualche grande potentato dell'aviazione mondiale che viene qui a colonizzarci. Questo non lo permetteremo"