Il commento del direttore
Remo Vangelista
A seguito della sentenza del tribunale di Berlino, che ha di recente ordinato a Booking.com di risarcire 1.099 operatori ricettivi per i danni derivanti dalla cosiddetta ‘parity rate’, la stessa Ota ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Accogliamo con soddisfazione la decisione del tribunale di Berlino, che oggi ha confermato aspetti chiave della nostra posizione e respinto alcune delle richieste avanzate. Continuiamo a sostenere che l’utilizzo in passato delle clausole di parità - non più in vigore in Germania dal 2016 - non abbia violato le norme sulla concorrenza e abbia anzi apportato benefici sia ai viaggiatori sia ai partner, favorendo un contesto competitivo. Siamo orgogliosi del nostro ruolo nel sostenere un settore turistico europeo dinamico e continueremo ad affiancare i nostri partner nel supportare e stimolare la crescita delle economie locali in tutta Europa”.