Agenti segreti TTG:Carraresi Tour, dal centro alla periferia

Può apparire una questione secondaria rispetto ad altre. Eppure molto spesso determina la vocazione, il carattere e anche il target di riferimento dell’agenzia di viaggi: la collazione sul territorio. Dato per scontato che un punto vendita si sviluppa e cresce là dove risiedono i suoi gestori, la posizione della vetrina (o, in alcuni casi, la scelta di operare anche senza vetrina) ha dei riflessi diretti sul business dell'agenzia di viaggi. Non per ultimo, i costi legati all’affitto. Ma la questione non si limita a questo, come dimostra il caso di Carraresi Tours, agenzia di Padova trasferitasi dal centro alla zona periferica. Senza mai pentirsi.

“Abbiamo aperto nel ’90 - racconta Letizia Maretto (nella foto), amministratrice dell’agenzia -. Poi, dopo qualche anno, abbiamo cambiato sede. E ora siamo in una zona più periferica”. Causa scatenante, la più classica che si può immaginare: l’aumento dell’affitto nella vecchia sede. “Abbiamo avuto l’occasione di spostarci e l’abbiamo fatto”.

Meglio così? “Sì. Anche per la questione del parcheggio: clienti a parte, ci sono anche i nostri collaboratori che devono passare a ritirare documenti. E in centro era tutto più problematico”. Eppure c’è stato un tempo in cui i negozi si strappavano di mano le location più centrali… “Sa, ora addirittura si dice che il centro è quasi morto. E poi difficilmente la clientela della periferia viene in centro. In questo modo abbiamo anche ampliato il nostro raggio d’azione”.

La parabola della specializzazione
C’è un altro elemento, nella storia dell’agenzia padovana, che rappresenta quasi un paradigma per comprendere le evoluzioni della distribuzione turistica negli ultimi anni. “Quando siamo nati eravamo molto legati a Brevivet, dunque eravamo specializzati sui viaggi religiosi. Ora i pellegrinaggi li fa chiunque e noi ci siamo dovuti attrezzare per fare un po’ di tutto”.

Ma essere specialisti non rende più? “Bisogna esserlo in qualcosa che non fa nessuno. All’inizio per noi i riscontri erano positivi. Poi il mercato è cambiato”.

Una parte non secondaria del business, per Carraresi Tour, arriva dai viaggi organizzati direttamente dall’agenzia. “Ma lavoriamo molto anche con i pacchetti organizzati dai tour operator. Su alcuni prodotti, come i viaggi brevi in occasione dei ponti, ci sono operatori che riescono ad avere partenze a prezzi competitivi anche rispetto a quanto i clienti possono trovare su internet”.

Preventivi e solidarietà
Perché spesso, come affermano anche altre agenzie di viaggi, il discrimine è il prezzo. “Su questo c’è anche della solidarietà tra le agenzie della zona: cerchiamo, quando possibile, di non rubarci i clienti. Certo, se entra una persona io non posso sapere se ha già chiesto a un collega o meno”.

La ‘battaglia’ è tutta sui preventivi, buona parte dei quali spesso va a vuoto. Ed è difficile trovare una soluzione. “Una volta, per un preventivo personalizzato (che richiede ore di lavoro) ho chiesto al cliente il pagamento di una somma che poi avrei stornato dal saldo nel caso avesse prenotato. Non l’ho più visto. Far pagare i preventivi dovrebbe diventare un’abitudine di tutte le agenzie, altrimenti chi lo fa diventa non competitivo”.

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