Ernesto Mazzi: “Uniti si può avere più forza”

Una nuova centralità per il Consiglio nazionale, il contrasto all'abusivismo, la ripresa del dialogo con Fto e il rinnovo del contratto nazionale per i lavoratori del comparto. A pochi giorni dall'assemblea del 30 maggio, in cui si deciderà il nuovo presidente Fiavet, Ernesto Mazzi indica i punti del programma che, soprattutto sul tema dei rapporti all'interno di Confcommercio, vuole segnare le distanze con la gestione De Ria.

Sessantacinque anni, sposato con due figli, Mazzi si contenderà la guida dell'associazione con Ivana Jelinic. Titolare della Ultraviaggi di Roma dal 1989, Mazzi è oggi presidente della Fiavet Lazio. Negli anni ha accumulato un'esperienza nel trasporto aereo e ricoperto ruoli diversi all'interno della stessa Fiavet e dell'Ectaa. A TTG Italia spiega di voler restituire al Consiglio Nazionale della federazione la centralità che gli spetta, perché, sostiene, "in questi ultimi anni non è stato pienamente coinvolto nelle decisioni più importanti", mentre oggi deve diventare "il luogo dove si decide la linea politica e dove tutti i rappresentanti hanno il dovere di dare il proprio contributo".

Abusivismo
Altro tema caldo, la lotta all'abusivismo, un fenomeno che, secondo Mazzi, "riesce a proliferare sia per la mancanza di paletti in grado di definire chiaramente il ruolo dell'agente di viaggi, sia per la poca sensibilità dimostrata della politica". Per questo, prosegue, "ho intenzione di promuovere tavoli permanenti con le forze dell'ordine e affidare a una persona specifica la delega per la ricognizione delle attività di vigilanza portate avanti dalle amministrazioni".

Rinnovo del contratto
Questione urgente, anche il rinnovo del contratto nazionale del lavoro. "È un impegno irrinunciabile, perché da lì arriva sia l'adattamento del contratto rispetto a una professione che oggi è cambiata e richiede un impegno esteso 24 ore su 24, sia l'inquadramento normativo di nuove figure professionali, come ad esempio quella del consulente, che sono emerse da tempo".

Casa comune
Ma il punto che segna forse la discontinuità più netta rispetto alla presidenza De Ria è il progetto di una casa comune all'interno di Confcommercio.  "Qualcuno - dice - ha cavalcato l'idea che noi vogliamo buttarci dentro Fto dimenticandoci di Fiavet. In realtà credo che confrontarsi significhi avere più credibilità con i fornitori e con la politica. E francamente non capisco perché il vecchio detto 'l'unione fa la forza' nel nostro caso non possa valere".

Amina D'Addario

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