Hrs Italia: “Mettere al centro il viaggiatore, non la marginalità”

Cambiano i clienti, cambiano le aziende ma ancora più velocemente cambia il mondo. Oggi viaggiamo e viviamo in modi che fino a qualche anno fa non immaginavamo nemmeno ed è difficile prevedere cosa ci riserverà il futuro in un'epoca dove tutto è all'insegna della velocità.

Eppure, c'è un punto di partenza chiaro: il bisogno di connessione, evidente in modo trasversale in diversi settori, incluso quello della travel industry. Non a caso, 'Connect', è il tema scelto per l'edizione 2019 di Corporate Lodging Forum, organizzato a Milano da Hrs Italia.

"Significa creare collegamenti più forti tra tutti gli stakeholder - spiega Luca De Angelis (nella foto), managing director di Hrs Italia e Spagna -, un ruolo che vede il travel manager sempre più al centro".

I driver del cambiamento
Semplicità, integrazione, automazione: secondo il manager, questi sono i bisogni futuri che le aziende dovranno soddisfare.

Ma occorre un cambio di mentalità. "Siamo ancora di fronte a business model che mettono il focus sulla marginalità piuttosto che sui viaggiatori, ma sono questi ultimi che devono guidare le scelte delle aziende: questa è la grande sfida del futuro, mettere il viaggiatore davvero al centro di tutti i processi".

Serviranno quindi strategic management, data driven automation, soluzioni end-2-end e connected expertise e dovranno cambiare le logiche di scelta dei fornitori: "Non guardare al prezzo più basso ma a logiche di partnership di lunga durata, per generare insieme più semplificazioni per i viaggiatori".

Il lavoro del travel manager
Di conseguenza, il lavoro del travel manager diventerà sempre più strategico: "Deve diventare un travel ceo aziendale, in grado di guidare la travel experience e gestire un ecosistema formato da specialisti verticali, mantenendo il tutto sempre connesso".

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