Intervista con il direttore - Montanucci:“Servono i fondi e un segnale di speranza”

Ascoltare. Parola semplice, ma di questi tempi non ascolta più nessuno. Enrica Montanucci, presidente del Movimento autonomo delle agenzie indipendenti lo ripete più volte in questa intervista. La situazione si sta ulteriormente complicando e solo un’azione coordinata del comparto può sortire qualche effetto.

Montanucci, si ritorna alle promesse. Ma qualcuno lamenta di non aver visto ancora 1 euro.
Infatti sappiamo che il 40 per cento delle agenzie non ha ancora ricevuto lo stanziamento previsto ad aprile. E adesso si riapre tutto con problemi che si sommano.

Poi bisogna capire se quei 240 milioni saranno sufficienti per la prima parte. Meglio prepararsi alla campagna d’autunno?
Sappiamo che quello stanziamento dovrebbe coprire il 30-40% delle richieste. Le istituzioni non hanno mai voluto ascoltare.

È vero che avete incontrato di nuovo rappresentanti del Governo?
Abbiamo effettuato un incontro separato dove abbiamo messo in evidenza che l’intero settore vive un momento drammatico. Adesso bisogna pensare ad un altro piano di aiuti per la seconda parte del 2020. C’è gente che vive in apnea, mi creda.

Avete sollecitato un’attivazione di un piano di sostegno a rate. Risposte?
Guardi io rappresento 1.860 agenzie, ma credo sia ragionevole pensare ad una rateizzazione degli aiuti che coinvolga tutti gli attori della filiera.

A proposito di filiera. Il presidente di Astoi dice che siete tanti (associazioni) e si fatica a trovare una linea comune.
Condivido la posizione di Ezhaya e penso che lui sia un manager in grado  di portare avanti le istanze di tutti o di molti almeno. Però prima di tutto dobbiamo parlarci tra di noi e poi trovare una linea comune. Altrimenti non serve a niente. Ascoltiamoci per favore.

E intanto prepara un’altra manifestazione nazionale a Roma. Tutti davanti al Mibact?
Stiamo valutando la data del 3 novembre e vogliamo mettere in piedi un presidio. Sino a quando non avremo risposte sui fondi. Oggi le agenzie hanno bisogno di una speranza.

Non mi pare tanto fiduciosa...
Vedo scarsa competenza del settore da parte delle istituzioni. Non ci consultano, non ci parlano. Altri Paesi hanno attivato i corridoi turistici per destinazioni Covid zero, penso ad esempio a Cuba. Tamponi in partenza e arrivo, ma nemmeno ascoltano.

Torniamo indietro di un paio di settimane. Cosa è rimasto della premiazione di Star, il Personaggio dell’Anno di TTG?
Una grandissima soddisfazione. Credo sia un segnale all’intera categoria. Le agenzie di viaggi ci sono ancora e vogliono esserci anche in futuro. Ci devono però dare un segnale di speranza.

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