Celani, Italianway: “Per gli affitti brevi il mese chiave sarà settembre”

Ancora una stagione anomala, quella appena iniziata, con un’altissima percentuale di prenotazioni sottodata e tanta, tanta incertezza. È una fotografia con luci e ombre quella che Marco Celani, a.d. di Italianway (nella foto), scatta dell’estate nel settore delle case vacanza.

“Noi – premette – abbiamo a scaffale qualcosa come 580mila notti e a giugno il tasso di occupazione medio non è andato oltre il 24%. Luglio e agosto stanno performando decisamente meglio, ma si deciderà tutto sottodata e, soprattutto, c’è ancora incertezza sulla coda di stagione che, come è ovvio, noi ci aspettiamo lunga, per compensare le perdite dei mesi scorsi. Tutto dunque si deciderà a settembre”.

Il 'revenge spending'
I segnali positivi, però, ci sono e sono concreti, a cominciare dal valore pratica: “Si è innescato un meccanismo di ‘revenge spending’ - spiega Celani - per cui, come spesso succede dopo una grave crisi, chi può permetterselo spende più del normale per una sorta di strategia compensativa. A ciò si aggiunge la nuova tendenza dell’holiday working: il 33-35% di tutte le prenotazioni è fatto da persone che chiedono connessione wi-fi veloce e ampi spazi con postazioni in cui poter lavorare. La lunghezza di questo tipo di soggiorni è in media di 19 giorni”.

Il ritorno degli stranieri
E a venire in Italia a fare smart working sono anche gli stranieri: “Già nel 2020 abbiamo avuto prenotazioni di belgi, francesi e olandesi che chiedevano mete tranquille per poter lavorare, come ad esempio Lampedusa. Speriamo di poter fare il bis anche quest’anno”.

Intanto anche le città stanno ricominciando ad alzare la testa: “A giugno il tasso di occupazione delle nostre sistemazioni a Milano era intorno al 60%, con tariffe ancora molto basse. Un fenomeno destinato a invertirsi perché in questi mesi l’offerta è diminuita molto e le tariffe, complici il ritorno di manifestazioni e saloni molto importanti come quello del mobile, subiranno di certo un’impennata”. Anche la Capitale sembra vedere la luce fuori dal tunnel: “Gli stranieri stanno ricominciando a considerare l’ipotesi di una vacanza a Roma fuori stagione: le richieste per settembre e ottobre stanno aumentando di giorno in giorno”.

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