Ancona, l'accusa degli adv: "Voli ancora insufficienti"

Un immobilismo che accende gli animi degli agenti. Dopo quattro anni il giro d’Italia di TTG fa di nuovo tappa ad Ancona e trova gli stessi problemi di allora, accentuati dalla crisi e dalla scarsa iniziativa di istituzioni e privati.

Sotto accusa, in particolare, il sistema dei trasporti, che dispone di un aeroporto dalle grandi potenzialità ma limitato nei collegamenti e una stazione ferroviaria divisa a metà fra Ancona e Falconara, con un ridotto numero di treni verso il Nord e la Capitale. Unico punto di forza è il porto, anche se il caro traghetti e le difficoltà del settore crocieristico rallentano le vendite.

"Il terminal dell’aeroporto è nuovo e la pista è molto bella, ma non decolla” si rammarica Luca Quercetti, addetto alle vendite della Saima Viaggi. “Siamo stati battuti dallo scalo riminese, che ha saputo giocarsi le sue carte - valuta Alessia Bragoni, direttore tecnico della Aliante Viaggi a Osimo -. Il ‘Raffaello Sanzio’ poteva diventare un punto di riferimento anche per altre regioni dell’Italia centrale”.

Rispetto a quattro anni fa l’unica spinta è arrivata da Ryanair, che ha investito sullo scalo. “È ancora troppo poco, ci vorrebbe qualcosa in più” considera Tatiana Rispoli, titolare della Prismatour. “Ma il bacino di utenza non è poi così ampio - frena Gerardo Colognato, cotitolare della Latitudine Zero -. Basta vedere quant’era basso il load factor dei voli su Barcellona e Parigi della scorsa estate”.

Per la maggior parte degli agenti, però, i soli collegamenti su Roma e Monaco e qualche low cost sono troppo poco. “Ci vorrebbe almeno un volo su Milano, così agevolerebbe il lungo raggio e i viaggi di nozze” aggiunge Rispoli. Dello stesso avviso Roberta Guidi, direttore tecnico della Noemi Viaggi: “Qualche giorno fa un cliente doveva partire da Malpensa ed ha passato la notte in hotel”.

Prima di mandare la gente a Milano, gli adv guardano ad altri scali: “Bologna ha molti collegamenti internazionali, poi ci sono Rimini e Roma” elenca Annunziata Gaetani, direttore tecnico della Conero Tour. Anche i collegamenti ferroviari non funzionano. “Siamo tagliati fuori dall’alta velocità - si lamentano Simeone Cossi, cotitolare della Las Viaggi, e Giuseppe Di Alessandro, titolare della Cutty Sark -. Abbiamo solo qualche Frecciabianca, ma alcuni partono da Falconara, a 15 chilometri da qui”. E Cossi aggiunge: “I treni per Roma sono improponibili: vecchi e malandati”.
Meglio il porto che garantisce collegamenti giornalieri con Croazia e Grecia e crociere nel Mediterraneo. “I traghetti hanno però aumentato i prezzi - ricorda Ileana Taruschio, titolare della Carousel -. Le vendite sono diminuite”.

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