Fiere in Italia, un business da 60 miliardi di euro

Italia secondo paese in Europa, dopo la Germania, per valore del proprio comparto fieristico.

Il volume d’affari prodotto dalle manifestazioni fieristiche italiane è pari a 60 miliardi di euro l’anno, e per l’88 per cento delle piccole e medie imprese italiane lo strumento fiera è l’unico mezzo di promozione internazionale. Tanto che, riporta Event Report, il 50 per cento dell’export italiano è generato proprio dalle fiere, che si confermano leva strategica per l’internazionalizzazione, lo sviluppo degli scambi commerciali e la crescita del paese.

I numeri del settore fieristico sono stati presentati da Ettore Riello, presidente dell’Associazione Esposizioni e Fiere Italiane (Aefi), nel corso del convegno Meet Italian excellence: le fiere come ponte di sviluppo che la stessa associazione ha organizzato l’8 giugno a Roma in occasione della prima Giornata Mondiale delle Fiere. “Sarebbe però riduttivo parlare del ruolo delle fiere nel mondo considerandone solo l’aspetto economico” ha però precisato Riello. “La valenza del loro operare va ben oltre e contribuisce a creare un ponte tra civiltà e popolazioni, accorciando le distanze tra i paesi”.

Riello ha presentato i numeri di un settore in ottima salute anche a livello globale: ogni anno nel mondo si svolgono 31mila fiere che coinvolgono 4,4 milioni di aziende espositrici e movimentano 260 milioni di visitatori, con ricavi diretti pari a 48 miliardi di euro. Nel complesso, il comparto fieristico impiega direttamente 680mila persone che, considerando l’indotto, arrivano a toccare quota 1,8 milioni.

"Le fiere possono svolgere un ruolo fondamentale per rilanciare il nostro paese”, ha detto Riello, “e costituiscono un volano da inserire a pieno titolo tra le leve strategiche della politica industriale italiana”. E un primo segnale in questa direzione è arrivato l’anno scorso, ha ricordato il presidente di Aefi, quando l’allora viceministro (ora ministro) dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha inserito le fiere nel piano per la promozione straordinaria del made in Italy.

I quartieri fieristici italiani ospiteranno nel 2016 ben 946 manifestazioni, 189 delle quali a carattere internazionale, con 200mila aziende espositrici e 22 milioni di visitatori. I settori di riferimento delle fiere italiane a carattere internazionale (i cui visitatori per il 10 per cento provengono dall’estero) sono il tessile (18 per cento delle manifestazioni), sport, hobby, intrattenimento e arte (14 per cento), ospitalità e food & beverage (10 per cento) e meccanica (7 per cento).

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