Gaetano Campolo, ceo di Home Restaurant Hotel, replica al presidente di Cna Luca Tonini

Sulla questione dell’home restaurant sollevata dal presidente di Cna Luca Tonini e da noi riportata nell’articolo relativo alla Toscana e alle vacanze invernali, arriva la replica di Gaetano Campolo ceo di Home Restaurant Hotel, piattaforma web di proprietà della GC Management S.r.l.

Riceviamo e pubblichiamo:

Il settore Home Restaurant, grazie alle forti sollecitazioni messe in campo da Home Restaurant Hotel per sostenere il settore, trova il suo indirizzo nel parere espresso dal Ministero dell’Interno il 1 febbraio 2019.

Il parere del Ministero dell’Interno inquadra gli Home Restaurant come attività svolte in modo occasionale ed episodico rivolte ad un pubblico distinto, e perciò non assoggettati alla normativa sulla ristorazione classica. L’attività di Home Restaurant nasce come espressione del Social Eating, settore di mercato all’interno della Sharing Economy, Industria 4.0. Avviare un Home Restaurant non è altro che preparare pranzi, cene, o altri tipi di eventi culinari a pagamento presso proprio domicilio, con persone sconosciute e incontrate tramite una piattaforma software online come quella di Home Restaurant Hotel.

Il presidente del Cna di Firenze, sostenendo che le realtà degli Home Restaurant sarebbero concorrenza sleale, è in diretto contrasto con quanto espresso chiaramente dall’Autorità Garante per la Concorrenza e dall’Unione Europea.
La risposta alle parole del presidente arriva da Gaetano Campolo, ceo di Home Restaurant Hotel, che ricorda quanto già ribadito dall’Antitrust con bollettino del 30 Marzo 2017 con cui ha inteso recepire l’Agenda Europea 2014 e 2016, affermando definitivamente che il settore Home Restaurant non è in concorrenza sleale con la ristorazione classica.

Gli Home Restaurant rappresentano un’occasione di valorizzazione del territorio e del Km Zero. In conclusione, Gaetano Campolo precisa che le parole del presidente della Confederazione Artigianato Piccola e Media Impresa di Firenze sono ad uso esclusivo per personale interesse politico, utilizzando una carica lobbistica per colpire nuove azioni di turismo sostenibile come gli Home Restaurant ed il settore Extra-Albelghiero.

I B&B e gli Home Restaurant sono fondamentali alternative alle classiche strutture ricettive sia nei centri storici ma ancor di più nei numerosissimi piccoli borghi spesso sprovvisti dei classici esercizi di ricezione turistica. Infatti i piccoli centri, grazie all’economia della condivisione, si sono potuti aprire al terzo settore.

Grazie all’esperienza offerta dal comparto Home Restaurant, il turista può sperimentare l’ospitalità tipica delle famiglie italiane, scoprire l’architettura delle nostre abitazioni ed i sapori delle cucine autoctone… Un modo completamente diverso di vivere il turismo rispetto a quello dei classici pubblici esercizi del settore Horeca, che offrono difatti servizi differenti e non concorrenti.

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