Turismo culturale e tecnologia: il caso del Museo Egizio di Torino

Una sintesi che è a metà fra il turismo culturale e la tecnologia: il direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco (nella foto) ha spiegato che il connubio non solo è possibile, ma consente di aprire scenari nuovi alle visite sia sul campo sia virtuali al patrimonio storico e artistico museale.

“Nel caso del Museo Egizio di Torino, i cui 200 anni di vita ricorreranno fra poco – ha spiegato Greco durante TTG Travel Experience -, abbiamo definito un progetto che ha l’obiettivo di portare alla conoscenza non solo di un pubblico colto, ma trasversale a ogni età e preparazione culturale, quella che può definirsi ‘l’archeologia invisibile’”.

Da qui lo studio della biografia degli oggetti, in grado di fare da ponte fra epoche e culture diverse. Da qui gli investimenti nella ricerca, che comprende lo studio degli archivi, del contesto nel quale si trovano gli oggetti e della loro biografia.
“Per procedere ovviamente poi con gli scavi in Egitto”. Scavi che vengono documentati con le più moderne tecniche di rilevazione, in modo tale da essere comunicati a un pubblico vasto.

A questo proposito, Greco sottolinea come il Museo Egizio conservi reperti di grandissimo valore, che grazie alla odierna tecnologia sono stati studiati e resi fruibili, anche mediante la tecnica della riproduzione digitale in 3D, a un pubblico vastissimo.
Sul fronte dell’organizzazione delle mostre, il Museo Egizio è particolarmente attivo, proseguendo inoltre a collaborare con il Politecnico di Milano per quanto riguarda gli aspetti tecnologici. Perché, assicura Greco, “Occorre lavorare sulle nuove generazioni e favorire un’educazione all’archeologia più profonda, in modo tale da dare risalto a un patrimonio di inestimabile valore”. I.C.

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