La riscossa italiana

Ancora una volta, nessun aeroporto italiano è riuscito ad inserirsi all’interno della top 100 tracciata da Skytrax. La classifica 2017 diffusa lo scorso mese di marzo, infatti, conferma nelle prime posizioni il predominio dell’Asia, con l’aeroporto Changi di Singapore che riesce, per il quinto anno successivo, ad aggiudicarsi la prima piazza. Alle sue spalle, risale dalla 4° posizione l’Haneda di Tokyo che conquista il 2° posto, mentre al 3° si piazza l’Incheon di Seoul.

La novità di quest’anno, in realtà, è fuori dalle posizioni di testa. Per la prima volta da anni, infatti, la top ten mondiale degli aeroporti vede la presenza di 4 scali europei. Una sorta di riscossa del Vecchio Continente, che piazza al 4° posto Monaco di Baviera, all’8° Zurigo, al 9° Heathrow a Londra e al 10° Francoforte, in risalita dalla 12° posizione.

Ancora fuori dalla top ten gli scali Usa, che compaiono a partire dalla 26° posizione, con Cincinnati, segno che gli aeroporti degli States non riescono a convincere come comodità e funzionalità i viaggiatori internazionali.

Per quanto riguarda l’Italia, nessuna traccia degli scali della Penisola in tutta la graduatoria: l’onda lunga della ripresa europea, evidentemente, non ha ancora toccato il nostro Paese. Ed è proprio per questo che è partita con forza una vera e propria pioggia di investimenti che sta coinvolgendo tutti gli scali italiani, che puntano a recuperare posizioni nelle graduatorie internazionali.  

Recupero che, di fatto, è già in parte avvenuto, come testimonia Aci Europe, che nell’aprile di quest’anno ha piazzato Roma Fiumicino al primo posto in Europa per gradimento dei passeggeri, con una scalata partita nel 2013 che ha portato il polo romano dall’ultima posizione alla testa della classifica.

E non è solo Roma a promettere nuove funzionalità a vantaggio dei passeggeri e dello stesso sistema di gestione degli aeroporti. Milano ha dato il via, all’inizio del mese, al cantiere che riprogetterà la faccia del Forlanini di Linate: un’operazione che terminerà nel 2018 e che promette di trasformare l’aeroporto nella porta di ingresso della Milano del dopo Expo. Senza contare i cantieri di Venezia, di Bologna e Orio al Serio, che cambieranno il volto dell’offerta aeroportuale italiana.

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