Airbnb, operazione smart working per sopravvivere ai tempi del Covid

Da case vacanza a smart office. Con il Coronavirus realtà del ricettivo e dell’extraricettivo sono state costrette a rivedere la propria offerta, riadattandola per colmare il drastico calo di prenotazioni dovuto al blocco dei viaggi e rispondere meglio alle esigenze dei viaggiatori in tempi di emergenza. Tra queste realtà c’è anche Airbnb.

Nell’anno in cui il pioniere dell’home sharing si apprestava a compiere il salto di qualità, pianificando il debutto in Borsa (obiettivo non ancora abbandonato) e virando su un’offerta di alta gamma e sempre più diversificata al punto da strizzare anche l’occhio all’hotellerie, la piattaforma ha dovuto fare i conti con gli effetti della pandemia che hanno paralizzato le prenotazioni per buona parte del 2020, dimostrandosi fragile, così come i competitor della ricettività tradizionale.

La soluzione
Come rimediare dunque? Puntando sullo smart working. Ora, infatti, sui profili social del colosso si promuovono case work friendly e dotate di studio e di tutta l’attrezzatura che può essere utile per lavorare a distanza dall’ufficio o lontano da casa propria, in caso di quarantene obbligatorie o improvvise restrizioni agli spostamenti.

Un’operazione obbligata per sopravvivere in tempi imprevedibili, in cui per pianificare una vacanza si attende l’ultimo istante, tra ansie e bollettini sanitari in continuo aggiornamento.

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