Destagionalizzazione e lusso per ripartire: la strategia ‘italiana’ di Elisabetta Fabri

Un nuovo modello di turismo, che punti su un prodotto italiano di lusso e sulla destagionalizzazione: Elisabetta Fabri (nella foto), presidente e ad di Starhotels, racconta la sua esperienza in un periodo particolarmente difficile per il comparto alberghiero.

“Il turismo domestico registra un -31% e quello internazionale un -65% - spiega in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera -. A oggi il 95% dei fatturati, dei capitali investiti e dei posti di lavoro delle nostre filiere risulta a rischio”.

Ma non è il momento di lasciarsi andare: “Abbiamo messo in sicurezza gli alberghi, anticipato la cassa integrazione, stipulato polizze contro il Covid-19 e messo a disposizione gratuitamente una delle nostre strutture a Bergamo per i pazienti Covid. Tuttavia, non abbiamo ricevuto risposte dalle istituzioni”. Fabri lamenta infatti la mancanza di misure strutturali indispensabili per far ripartire il settore.  

Dal canto suo, Starhotels, che aveva chiuso il 2019 con un fatturato di 220 milioni di euro e un’occupazione elevatissima, ha deciso di avvalersi di artigiani locali per le ristrutturazioni alberghiere e di acquistare prodotti italiani proprio per contribuire a ridare fiato all’economia nostrana.

Intanto, Fabri è convinta che dalla crisi possano nascere opportunità “per gettare nuove basi e rafforzare la percezione dell’Italia agli occhi del mondo”. Perché l’Italia è un prodotto di lusso, per di più valido in ogni stagione: da qui il monito a far diventare il nostro Paese una meta “di eccellenza tutto l’anno”.  
Anche per scongiurare il rischio di svendere il nostro patrimonio ai player stranieri che vanno affacciandosi sul mercato. “Noi stessi siamo molto corteggiati. Ma nel concreto, teniamo il timone ben saldo e andiamo avanti con il nostro sviluppo di espansione tramite management contract e franchising. Siamo anche disponibili a creare valore aggiunto per imprenditori che vogliano delegare la gestione e la commercializzazione, occupandoci di ottimizzare i risultati”.

Infine Fabri, la cui famiglia possiede il 100Þl capitale di Starhotels, non esclude un eventuale nuovo socio finanziario: “Siamo aperti a valutare progetti per lo sviluppo del marchio, purché siano virtuosi e abbiano una visione di lunga durata”.

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