Sicilia: tornano gli arrivi dall’estero

Il turismo in Sicilia riparte mostrando due realtà diverse: da una parte il trasporto aereo che fa registrare numeri che ricordano i risultati del 2019, dall’altra gli alberghi che fanno fatica a riprendersi. “Per quanto riguarda i movimenti aerei, a luglio torneremo vicini ai risultati pre-pandemia – afferma Nico Torrisi, presidente di Federalberghi Sicilia e a.d. di Sac, società di gestione dell’aeroporto di Catania -. Gli scali di Palermo e Catania stanno performando bene, e i 10 milioni di passeggeri registrati due anni fa a Fontanarossa potrebbero tornare realtà”.

Come riporta Hotelmag, le prenotazioni alberghiere intanto arrivano sotto data e cambiano di giorno in giorno, creando una situazione di incertezza. Le strutture ricettive sul mare e più in generale quelle dotate di spazi aperti, con un focus sulle procedure di igiene e sanificazione, sono le più avvantaggiate. La qualità dei servizi fa la differenza, tanto per il mercato italiano quanto per quello straniero con un booking dall’estero che torna a fare capolino. “Avendo ripreso i voli di medio-raggio ricompaiono anche i turisti internazionali – sottolinea Torrisi -. La mancanza di viaggiatori in arrivo da alcuni Paesi si fa sentire; per esempio, a Taormina pesa l’assenza degli inglesi”.

Nel complesso, a livello di destinazioni, la Sicilia conferma la sua attrattività in toto, dalle isole minori alle località costiere più gettonate, sino ad arrivare a quelle in crescita, come la Val di Noto, oggi vera e propria calamita soprattutto per creativi, personaggi della moda e jet set. “Vogliamo essere fiduciosi, ma la situazione non si è ancora risolta – conclude il presidente di Federalberghi Sicilia -. Quello che finora si è venduto bene sono le case vacanze e le villette autonome, facendo emergere, purtroppo, anche la piaga dell’abusivismo”.

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