Il caso The Begin, Guidi: “Vi spiego la nostra nuova idea di accoglienza”

In meno di un anno ha raddoppiato le strutture e per il 2023 prevede di aggiungerne altre due al portfolio. Il suo nome è The Begin Hotels e, come ama definirla il suo presidente Guido Guidi (nella foto), non è una catena alberghiera, ma una collezione di hotel unici, accomunati da un elevato standard di servizio e da un profondo legame con il territorio in cui sono inseriti.

Nata nel 2014 da un ’innamoramento’ di Guidi per il sistema dell’ospitalità italiana “e per questo - sottolinea - devo ringraziare il mio mentore, Nardo Filippetti, con cui ho collaborato per anni”, The Begin Hotels conta ora sei boutique hotel dalle 50 alle 70 camere, ognuno dei quali si caratterizza per una spiccata personalità.

Hotel come microcosmo
“Il nostro obiettivo - spiega Guidi - è reinterpretare i valori della tradizione italiana dell’ospitalità garantendo ai nostri ospiti un clima di professionalità non ingessata, ma famigliare”.

Il tutto mantenendo però alto il livello di servizi: “Lo slogan ‘in hotel come a casa’, che in molti utilizzano, non ci appartiene - precisa il presidente -: l’hotel deve rappresentare invece un posto per evadere dalla realtà quotidiana, un microcosmo con un livello di servizi che a casa non ci si può permettere, in contesti unici”.

Le new entry triestine
Così come unici sono i tre alberghi di Trieste entrati nel portafoglio, che raddoppiano il numero di strutture di The Begin portandole appunto a sei insieme al Seeport di Ancona, al Seebay Hotel Portonovo in Riviera del Conero e al Giardino dei Pini Alliste in Salento.

“La prima delle new entry - specifica Guidi - è The Modernist, un hotel che parla di innovazione e il cui spirito irriverente, giovane e internazionale ci ha conquistato da subito. Era nuovissimo e, quindi, è già operativo”.

È invece finita la prima fase di ristrutturazione del secondo nuovo ingresso triestino: l’Hotel Continentale, situato in uno dei palazzi storici del centro città. “Il restyling delle parti comuni è terminato e l’albergo è aperto da Pasqua. La seconda fase dei lavori, che prevede il rifacimento delle camere, inizierà a gennaio 2023 e durerà tre mesi. Per queste opere abbiamo investito qualcosa come 3 milioni e mezzo di euro”.

Infine il terzo ingresso, il Palace Suite, con le sue 16 residenze di lusso con zona living e angolo cucina, che consentono di vivere la città di Trieste in completa autonomia, e le due sale riunioni al primo piano. “Per ristrutturare il Palace Suite abbiamo stanziato 1,8 milioni di euro - sottolinea Guidi - e il nostro obiettivo è farlo diventare la maison dell’Hotel Continentale. In realtà, però, dal momento che le tre strutture sono tutte nello stesso isolato possono funzionare bene come ‘hotel diffuso’ adatto a diversi target di clientela e a diverse tipologie di vacanza, dal leisure al business”.

Focus sui 'secondary markets'
Uno sviluppo oculato, quello di The Begin, che guarda con grande attenzione alle città di provincia: “Rifuggiamo dalle grandi mete urbane – spiega il presidente - e ci concentriamo sui ‘secondary markets’ che, secondo noi, hanno straordinarie opportunità di crescita”. E fa l’esempio di Ancona, dove il Seeport Hotel non ha mai chiuso, nemmeno nei periodi più bui della pandemia: “Abbiamo approfittato del lockdown per fare molta formazione, con metà dello staff che viveva in albergo per 15 giorni e poi si dava il cambio con l’altra metà - racconta -. Momenti duri, che però ci hanno ripagato in termini di immagine: ora il toc medio dell’hotel supera il 90%”.

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