Roscioli, Federalberghi Roma: "I competitor crescono più di noi"

“Il turismo a Roma è cresciuto, ma purtroppo non al livello delle destinazioni competitor”. A fotografare l’andamento dell’incoming nella Capitale è Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma (nella foto), che aggiunge: “Siamo fermi a un più 2/3% circa rispetto al + 4,5% mondiale”. A influire negativamente sul risultato l’incidenza del mercato nero “sulla nostra economia di settore, che comporta la perdita di milioni e milioni di presenze turistiche. Per questo c’è bisogno di fare sistema, a tutti i livelli”.

I nodi da sciogliere
Numerosi i fattori che, secondo Roscioli, contribuiscono a frenare il turismo nella Capitale: “La tassa di soggiorno più alta d’Europa, l’esplosione incontrollata dell’abusivismo ricettivo, i continui furti ai turisti, un Piano Pullman sul punto di entrare in funzione che non risolve i problemi e penalizza le fasce più deboli e anziane”.

Il risultato, sottolinea il presidente di Federalberghi Roma, è di aver trasformato la destinazione in una meta low cost “dove un numero imprecisato di persone soggiorna quotidianamente al di fuori di ogni controllo, sia di tipo fiscale che legato alla sicurezza”. Occorre, quindi, agire tempestivamente a livello normativo “e unire le strategie di pubblico e privato per tornare in alto e restituire all’economia cittadina l’enorme potenziale, anche occupazionale, che il nostro turismo può garantire sia in termini diretti che d’indotto”.

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