Montagna invernale, si torna ai numeri del pre Covid

La montagna invernale è tornata a fare numeri importanti. E dopo tre anni di stop sono tornate anche le settimane bianche. Come riporta Il Sole 24Ore, anche marzo sembra promettere, bene soprattutto se si concretizzeranno le precipitazioni nevose tanto attese sull’arco alpino.  

“La stagione fin qui è andata bene. Gli stranieri sono tornati sulle Alpi e anche l’Appennino dopo il Natale disastroso si è ripreso molto bene, anche se la perdita del Natale ovviamente non è recuperabile. Sulle Alpi stiamo recuperando i numeri pre-Covid, in particolare quelli del 2019 che fu una ottima annata. Ma i costi sono aumentati moltissimo per cui rispetto al 2019 i margini non sono gli stessi - segnala al Sole 24Ore Valeria Ghezzi, presidente dell’associazione nazionale esercenti funiviari -. Nel complesso osserviamo uno sci in ottima salute con tante presenze e una grande ricerca di aria aperta e alta quota. I clienti hanno capito l’aumento dei prezzi e forse hanno capito anche che la maggior parte degli aumenti è ancora in capo a noi. Oggi la situazione neve preoccupa un pochino insieme alle temperature con le piste ancora in ottime condizioni. Contiamo di poter arrivare fino a Pasqua, anche se una bella nevicata sarebbe davvero utile anche per il paesaggio. Inoltre si osserva quest’anno un aumento importante dell’accesso di non sciatori, appassionati con le ciaspole o persone alla ricerca di sole, panorama e gastronomia. Anche questo è un altro segnale molto positivo per la montagna”.

Gli imprenditori della montagna intervistati dal Sole 24Ore si dicono soddisfatti dei risultati ottenuti fino a oggi. “La stagione è partita un po’ in sordina ma ora va benissimo. Certo abbiamo bisogno di neve fresca e di freddo perché verso metà marzo potremmo iniziare a soffrire per la neve - dice Giovanni Brasso, presidente del comprensorio sciistico Vialattea sulle alpi piemontesi, passato sotto il controllo del fondo inglese Icon -. Fino al 15 marzo ci sarà il tutto esaurito grazie a una clientela che arriva soprattutto dai paesi nordici e dal Regno Unito. Rappresenta la maggiore parte degli ospiti".

In Valle d’Aosta, Luigi Fosson, presidente dell’Associazione degli Albergatori e imprese turistiche della Valle d’Aosta, parla di un risultato che premia sia gli albergatori che gli impiantisti “grazie a un +15-20% rispetto alla passata stagione e come arrivi e presenze nella regione ci stiamo avvicinando agli ottimi numeri del 2019 con il ritorno dei tour operator stranieri. Se ci saranno, arriveranno altre prenotazioni”.

A metà marzo, nell’ampezzano si svolgeranno le Finali della Coppa del mondo di sci alpino paralimpico. Quattro le gare verso le Paralimpiadi invernali Milano Cortina. “Nei sei comprensori sciistici del Friuli Venezia-Giulia sono stati registrati complessivamente oltre 619mila ingressi, contro i 518.588 della stagione 2019 - 2020, circa il 20% di presenze in più - spiega Sergio Emidio Bini, assessore alle Attività produttive e Turismo della Regione che in questa stagione ha deciso di non aumentare i prezzi degli skipass -. Una scelta che ci ha premiato con la presenza di tanti sciatori della regione, ma anche dal vicino Veneto e da Austria e Slovenia. Le strutture ricettive per fine febbraio e marzo vanno verso il sold out, in particolare a Tarvisio, Piancavallo e nel polo dello Zoncolan”.

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