Trimestre positivo per l'Europa, ma l'Italia non è nella top ten

Non c’è l’Italia tra i top performer del turismo europeo nel primo trimestre del 2015. La sentenza arriva dalla European Travel Commission, che ha stilato il bilancio dell’inbound nel continente da gennaio a marzo 2015.

Secondo l’ultimo suo rapporto, esaminando l’incremento di arrivi al primo posto si piazza l’Islanda, con un più 31,4 per cento, seguita dal più 24,6 punti percentuali della Croazia e dal Montenegro, che nei primi diue mesi dell'anno ha riportato il 23,2 per cento di arrivi in più rispetto al 2014. Un podio simile a quello del 2014, con l’inbound in Islanda che sale di oltre il 30 per cento per il terzo anno consecutivo.

Sia l’Austria che la Svizzera, due delle destinazioni sciistiche più conosciute dell’Europa, hanno iniziato bene l’anno; la prima, per il bimestre gennaio-febbraio, ha ospitato l’11,4 per cento di arrivi in più, mentre la Svizzera ha chiuso il periodo a più 2,4 per cento.

L’euro debole e i prezzi bassi del petrolio hanno favorito l’aumento di arrivi dagli Stati Uniti, il maggior mercato long haul per l’Europa. Per fine anno si prevede che dagli Usa giungerà nel Vecchio Continente il 6 per cento di viaggiatori in più sul 2014.

All’opposto continua a scendere la componente russa, che nei primi tre mesi di quest’anno ha fatto registrare un calo medio di 30 punti percentuali rispetto all’analogo periodo del 2014. Complessivamente, però, il miglioramento del clima economico dei Paesi dell’area euro ha favorito la ripresa dei viaggi interregionali dei turisti europei.

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