Turismo incoming, Sud Europa in affanno per l'euro

Trend a velocità diverse per il turismo incoming nei Paesi dell'Europa, ma con l'Italia cresciuta del 4 per cento nel 2011.

È quanto emerge da uno studio di Itb Berlin e Ipk International per sondare le conseguenze della crisi dell'euro sulle mete turistiche nel Sud Europa.
Uno studio che rivela, tra l'altro, un impatto particolarmente negativo del fenomeno sul settore turistico in Grecia.

Secondo Itb e Ipk, lo scorso anno il numero di arrivi da Germania e Gran Bretagna sono scesi rispettivamente del 3 e dell'1 per cento, mentre la riduzione dalla Spagna è stata del 18 per cento.
Paesi emergenti come la Russia e la Polonia, però, hanno avuto un notevole sviluppo, e l'Italia ha usufruito di un aumento del 2 per cento nell'inbound.

Nel 2012 il numero di arrivi dalla Gran Bretagna è aumentato del 5 per cento, con cifre praticamente invariate dalla Germania e un calo considerevole dall'Italia: meno 14 per cento. La Spagna è però sempre più apprezzata nei nuovi mercati, con percentuali di crescita a due cifre nel numero di arrivi da Russia e Scandinavia. In totale i viaggi in Spagna sono aumentati del tre per cento.

In Portogallo abbiamo una situazione simile. Come conseguenza della primavera araba, il numero di visitatori era aumentato di circa il nove per cento nel 2011. Nel 2012 si è avuto un gradito aumento del quattro per cento nel numero di viaggi dalla Germania, con cifre ancora più positive per quanto riguarda la Russia e i Paesi scandinavi. Come prevedibile, si sono riscontrate forti perdite negli arrivi da Spagna e Italia. Complessivamente i viaggi in Portogallo sono aumentati del tre per cento nel 2012.

"I flussi di visitatori diminuiscono in modo particolare tra i Paesi in crisi – osserva Martin Buck, direttore Centro competenze  viaggi e logistica di Messe Berlin -. La domanda turistica dell'Europa centrale è praticamente stabile e addirittura in aumento dai nuovi mercati. Questo studio mostra, quindi, la complessità delle interrelazioni tra la crisi dell'euro e il turismo nell'Europa meridionale".

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