Fiere in Europa, un settore che ricomincia a crescere: l'analisi Ufi

L'inversione di tendenza è, ormai, un dato di fatto. Questo il segnale positivo che giunge dal Global Barometer firmato UFI, l'associazione mondiale dell'industria fieristica, che fotografa lo stato di salute e le prospettive del settore.

Secondo il Barometro, come spiega Event Report, per la prima volta dal 2008 il sentiment delle 217 aziende di organizzazione fiere interpellate è positivo, con incrementi di fatturato segnalati da tutte le aree del globo. Come era già accaduto nel 2008 infatti, anche per la prima metà del 2014 sono 3 aziende su 4 a ad attendersi un aumento di fatturato.

Il trend si estenderà anche alle realtà europee, che andranno così ad allinearsi a quelle asiatiche, in crescita dal 2010 con la sola eccezione del 2012.

Il nostro Paese non fa eccezione: anche le aziende fieristiche italiane, come quelle tedesche e russe, prevedono una progressione del fatturato nel prossimo anno; complessivamente la percentuale di ottimisti oscilla tra il 56 e il 71 per cento e il sentiment positivo interessa anche le aziende cinesi, quelle sudafricane e le statunitensi.

Tornando all'Europa, il 70 per cento degli 87 organizzatori fieristici del Vecchio Continente intervistati prevede un aumento di fatturato nel 2014, ma le più ottimiste di tutti sono le società americane, il 75 per cento delle quali stima una crescita del turnover, contro il 74 per cento dell'Asia-Pacifico e il 72 per cento di Medioriente e Africa.

In Europa gli indecisi sono ancora il 15 per cento, mentre la percentuale di pessimisti scende al 4 per cento, a fronte di un precedente 15%. Una bella iniezione di ottimismo se si pensa che, nel 2009, le aziende europee che temevano un crollo di fatturato di 10 o più punti percentuali erano il 48 per cento.

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