L’anima battagliera di Franco Gattinoni

Il suo sorriso si spegne solo se parla di low cost.

Franco Gattinoni festeggia 40 anni di attività con la stampa a Milano. In un lungo incontro racconta come è arrivato a questo traguardo. Parla di risultati e di ambizioni e del fastidio che gli procurano le low cost con la loro arroganza operativa.

Negli ultimi anni il presidente ha cambiato pelle scoprendo anche un’anima da comunicatore. Dice che il ’23 “sta andando oltre le previsioni e al momento siamo in vantaggio sul budget. Per questo contiamo di arrivare a fine esercizio con ricavi per 700 milioni di euro”.

Mentre spiega la struttura aziendale e le rivoluzioni in atto i suoi occhi cercano lo sguardo del suo d.g. Sergio Testi. Manager cuneese che dalla famiglia Isoardi e dalla vecchia Alpitour ha preso la riservatezza. Difficile fargli raccontare qualche dietro le quinte. Nonostante le lunghe stagioni milanesi resta un piemontese della Granda poco incline alle chiacchere da bar.

Dicevamo di Gattinoni e di quel modo tutto suo di ripercorrere 40 stagioni di lavoro, partendo dal debutto nell’agenzia di Lecco. Tra acquisizioni e nuove linee di prodotto si è arrivati al 2023 “quando contiamo di arrivare a 700 milioni di ricavi. Abbiamo archiviato un 2022 positivo, ma con grande fatica. Bisogna considerare che sono state accorpate 7 società e chiuso un’operazione importante con Robintur. Qualcuna di queste aveva i conti in rosso e per questo abbiamo faticato per portare in positivo il gruppo”.

Gattinoni non si ferma e anticipa il piano industriale che nel prossimo triennio dovrà portare l’azienda a 1 miliardo di euro di fatturato. Dopo i numeri e la soddisfazione mette per qualche minuto anche il cappello da presidente di Fto per elencare le sofferenze del comparto con un capitolo a parte dedicato alle compagnie low cost: “Abbiamo lasciato il Paese in mano alle low cost siamo dei pazzi. Noi carichiamo i passeggeri e le low cost non vogliono parlare con le nostre agenzie. Fanno quello che vogliono, non comunicano mai. Programmano voli e poi cancellano senza tante spiegazioni, ma scherziamo. Nei giorni scorsi ho spiegato al ministro del Turismo che questa situazione non è più sostenibile”. Su questo punto viene fuori la sua anima battagliera. Dai suoi 1500 punti vendita piovono lamentele a ciclo continuo sui disagi causati dalle low cost e Gattinoni scalpita perché vuole un cambio di atteggiamento. Basterebbe apertura al dialogo e confronto ma dalle linee aeree non otterrà molto.

Però dopo 40 anni di attività ad alto livello il presidente sa bene che l’industria del turismo è sempre lenta nel trovare soluzioni. Per questo dopo la “tirata” sui voli torna a parlare della sua azienda e della divisione eventi che riprende a macinare utili. E l’evento targato Lamborghini riporta il sorriso al presidente.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana