Elezioni il 22 luglio, l’ipotesi che spaventa le agenzie di viaggi

Al momento sembrerebbe essere una delle soluzioni possibili per uscire dall’impasse politica e riuscire a evitare una serie di dure conseguenze (come l’aumento dell’Iva). Eppure l’ipotesi di una chiamata degli italiani alle urne per il 22 luglio, in piena alta stagione, non tranquillizza il turismo. Al contrario, l’idea ha suscitato la dura reazione di Ernesto Mazzi (nella foto), presidente di Fiavet Lazio.

“Il weekend del 22 è strategico per le partenze - afferma Mazzi -, già possiamo ipotizzare il danno provocato al settore outgoing. Saranno molti quelli che, impegnati nella macchina organizzativa o giustamente per poter esercitare il proprio diritto di voto, dovranno rinviare le loro vacanze”.

Il legame tra elezioni e viaggi
La relazione tra consultazioni politiche e prenotazioni delle vacanze è un fenomeno ben noto al settore: anche in passato (quando le votazioni si erano svolte in periodi meno ‘critici’ per l’attività delle agenzie di viaggi) tour operator e dettaglianti segnalavano vendite con il freno a mano tirato fino alle elezioni. Dopo i risultati elettorali, invece, tradizionalmente si assiste a una ripresa delle prenotazioni.

Questa volta, però, il caso sarebbe ancora più complesso, dal momento che la data potrebbe spostare anche le partenze e non solo le prenotazioni.

“Pur comprendendo questa fase di enorme difficoltà e la gravità di una tale decisione - aggiunge Mazzi -  ci auguriamo però che i nostri rappresentanti politici possano comprendere e condividere il nostro appello e non farci perdere fette di traffico in un momento così pesante e critico per tutto il settore turistico”.

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