Fuel surcharge e agenti:tornano gli adeguamenti

Dopo la scorsa estate, dove gli adeguamenti carburante alle stelle erano stati capaci di rovinare più di un sonno agli agenti di viaggi, per la prossima stagione la distribuzione ha una sola richiesta: non ripetere l’esperienza del 2018. Che lo si chiami ‘blocca prezzo’, ‘prezzo finito’ oppure ‘zero adeguamenti’, poco importa: gli agenti che hanno risposto al sondaggio lanciato poche settimane fa dalla redazione di TTG Italia hanno chiesto nero su bianco ai tour operator di ‘tenere a bada’ le fluttuazioni dell’ultimo minuto legate all’andamento della valuta e del costo del carburante.

“In realtà le agenzie, prima ancora di preoccuparsi degli adeguamenti carburante, dovrebbero porsi la questione del tour operator con cui stanno prenotando”. Per Andrea Gilardi, direttore di Uvet Travel System, la questione va guardata da un altro punto di vista: quella delle policy dei diversi operatori.

La diversificazione delle policy
“Fino a qualche anno fa c’era una sorta di allineamento - prosegue Gilardi -. Poi le policy hanno iniziato a differenziarsi”. Risultato: ora esistono strategie differenti per i diversi tour operator. E anche questo può diventare un parametro di scelta. “Inoltre - aggiunge il direttore di Uvet Travel System - molti mettono a disposizione gli strumenti per tutelarsi. Ci sono agenti di viaggi per i quali il preventivo non è finito se non c’è il ‘blocca prezzo’. Altri, invece, preferiscono assumersi il rischio”.

Luca Caraffini, ceo di Geo Travel Network, sottolinea anche le tempistiche di comunicazione da parte dei tour operator. “Ho chiesto più volte agli operatori che anticipassero, chiedendo gli adeguamenti 30 giorni prima della partenza e non 20 - afferma il manager -. Questo consentirebbe perlomeno di richiedere gli importi ai clienti al momento del saldo e non quando hanno già versato l’intera cifra”.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana