Birondi su Jump: “Sta rispondendo a una richiesta del mercato”

Ha aperto ufficialmente le vendite lo scorso 13 maggio e ora si prepara ad affrontare una delle sfide di mercato per cui è stato creato: il sottodata.

Jump, il t.o. di casa Settemari nato dalle ceneri di Condor, è nel pieno dell'alta stagione. Ovvero la prova del nove per capire se è vero quel che Ezio Birondi, a.d. del t.o. di Uvet, va ripetendo da mesi: la necessità di un operatore generalista.

Nessuna concorrenza in casa
"Jump è nato per rispondere a una richiesta di mercato che c'è - assicura il manager -: non solo sul fronte del generalista, ma anche del dinamico, cioè per offrire una vacanza dove club e villaggio non arrivano". Nessuna concorrenza in casa, quindi, anzi l'idea di fondo è che "implementando la produzione, allarghiamo il mercato a cui ci rivolgiamo".

Soprattutto in un anno bizzarro, sul fronte delle prenotazioni, come il 2019, dove "a un estremo advance booking si affianca il last minute, una componente fisiologica che non possiamo negare".

Jump in adv
La terza via di Uvet sul fronte del prodotto, dopo i Club di Settemari e il tailor made di Amo il Mondo, per ora sembra rispondere bene. Certo i conti si faranno a fine stagione, ma al momento "Jump sta funzionando nelle adv dove ha iniziato a lavorare e sta vendendo bene: ci sono molte attivazioni e notiamo che chi inizia a lavorarci, poi lo usa parecchio". Insomma, sintetizza Birondi, "non abbiamo migliaia di agenzie ma chi lo usa, lo fa in modo importante".

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