Viaggi negli Stati Uniti, stop al tampone di ingresso

I viaggiatori diretti negli Stati Uniti non avranno più bisogno di esibire il risultato di un tampone Covid negativo. Dalla mezzanotte di domenica 12 giugno è stato rimosso l’obbligo per i passeggeri dei voli internazionali di dimostrare la negatività al virus per entrare nel Paese. L’annuncio è arrivato dal Centers for Disease Control and Prevention, che ha sottolineato come la pandemia sia ora passata a “una nuova fase a causa dell’adozione diffusa dei vaccini e della disponibilità di terapie efficaci”.

La decisione
L’allentamento arriva dopo un pressing serrato da parte dell’industria dei viaggi che nei mesi scorsi ha insistito non poco per rimuovere l’obbligo dei test pre-ingresso. La misura in vigore dal gennaio del 2021 ora è stata ufficialmente abolita e potrebbe, nel caso, essere reintegrata tra 90 giorni, quando i funzionari del Governo saranno incaricati di valutare nuovamente le condizioni epidemiologiche. Intanto, i viaggiatori non statunitensi di età pari o superiore a 18 anni dovranno comunque essere completamente vaccinati per entrare negli Stati Uniti.

I commenti
Secondo il presidente e ceo dell'US Travel Association, Roger Dow, la fine dei requisiti di test potrebbe portare altri 5,4 milioni di visitatori negli Stati Uniti e altri 9 miliardi di dollari di spese di viaggio fino alla fine del 2022. Il ceo dell’American Hotel & Lodging Association, Chip Rogers, ha invece parlato di “una vittoria significativa per gli hotel e per l’industria dei viaggi in generale”.

Una mossa importante anche per le agenzie e i tour operator italiani, che aspettavano da tempo la semplificazioni delle procedure di ingresso per dare  impulso alle vendite. A. D. A.

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