Gli aerei e il 'caso Phoenix': perché non si può volare quando fa troppo caldo

È ormai noto che i nemici più pericolosi degli aerei spesso sono anche i meno sospettabili. Tra questi c’è anche il caldo, come ha dimostrato la vicenda di Phoenix. Come riporta agi.it, American Airlines avrebbe infatti dovuto sospendere circa 50 voli in partenza dallo scalo di Sky Harbor proprio a causa della temperatura, che aveva raggiunto i 49 gradi centigradi.

Ma perché l’aria troppo calda crea problemi agli aerei? Il surriscaldamento, ovviamente, non c’entra. Il motivo risiede nella rarefazione dell’aria: maggior calore, infatti, significa anche aria con densità più bassa. E questo riduce la portanza delle ali. Semplificando all’estremo, gli aerei si troverebbero a sfruttare una ‘base d’appoggio’ meno solida e, per volare, dovrebbero ricorrere a una riduzione del carico o a piste di decollo più lunghe.

Infatti, precisa ancora l’articolo del portale, in zone del mondo particolarmente calde gli aerei vengono fatti decollare e atterrare la sera, quando le temperature si abbassano.

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