Vueling, multa da 1 milione di euro dell’Antitrust: la risposta della compagnia

Vueling si riserva di impugnare questa decisione innanzi alle competenti sedi”. Così la compagnia aerea, contattata da TTG Italia, risponde alla notizia della multa da 1 milione di euro comminata dall’Antitrust italiana alla società. Lo statement è arrivato poche ore dopo il comunicato con cui l’Authority annunciata la sanzione “per violazione di alcune norme del Codice del Consumo, in relazione a tre pratiche commerciali scorrette”.

Il Garante ha contestato i seguenti aspetti: la gratuità del check-in online, la promozione di un buono sconto pari al 25% del costo del biglietto e i costi per il numero telefonico di assistenza.

“Vueling si rammarica della decisione presa da Agcm in data 6 giugno 2017 - spiega il vettore -. La compagnia ha collaborato con l’autorità antitrust italiana su questi temi a partire dalla fine del 2016 e non condivide l’interpretazione da quest’ultima fornita in relazione ad alcune pratiche commerciali e le sanzioni dalla stessa irrogate (inclusa l’entità di queste ultime)”. Comunque, prosegue, “Vueling continuerà a collaborare con Agcm e le autorità italiane al fine di tutelare gli interessi dei consumatori in Italia”.

Secondo quanto riportato dal comunicato dell’Antitrust, il check-in online “promosso ampiamente come gratuito”, in presenza “di alcune condizioni – l’esaurimento di posti disponibili - richiedeva ai consumatori un importo di circa 15 euro per poter procedere ad effettuare il check-in on line e ottenere la carta di imbarco”.

Per l’Authority, inoltre, la compagnia “promuoveva l’acquisto di un buono sconto pari al 25% del costo del biglietto” e “non consentiva al consumatore di capire esattamente la reale convenienza dell’acquisto e in particolare l’entità dello sconto di cui avrebbe beneficiato in quanto relativo solo ad una parte del biglietto, ovvero la tariffa base al netto di tasse, spese amministrative e altri oneri”.

Infine, aggiunge ancora la nota dell’Agcm, viene contestata a Vueling anche la seguente pratica: “Per la richiesta di assistenza e di reclamo, induceva il consumatore a rivolgersi ad una numerazione a pagamento, il cui costo poteva arrivare a 15 euro a telefonata”.

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