L'allarme degli scali UkVoli a rischio con Brexit

L’allarme arriva dagli aeroporti britannici: a meno che non si riesca a raggiungere un accordo transnazionale di aviazione con l’Ue, previsto entro l’ottobre 2018, la Brexit potrebbe avere come conseguenza una pesante crisi nel trasporto aereo del Paese.

Il report confidenziale
Le cifre, preoccupanti, sono quelle del rapporto confidenziale che Gatwick, Heathrow, London City, Manchester e Stansted hanno presentato al Governo britannico sostenendo che il traffico comincerà a diminuire vertiginosamente a partire dal prossimo marzo.

Il report, che come spiega TravelMole è stato scritto con la consulenza di Wpi Economics e di cui ha preso visione anche Sky News, sostiene che il numero di passeggeri in viaggio tra la Gran Bretagna e i Paesi Ue potrebbe scendere del 41% nei 12 mesi compresi tra marzo 2018 e marzo 2019.

Governo: "Seguiamo la via del dialogo"
Analogamente, in mancanza di un accordo temporaneo anche i voli potrebbero arrivare a diminuire del 20% a partire dal prossimo marzo. “Con le compagnie aeree, i passeggeri e gli aeroporti costretti a pianificare le proprie operazioni mesi, se non anni prima - conclude il rapporto Wpi - le conseguenze su competitività, commercio e standard di vita del Regno Unito non potranno che essere dannose”.

“Il settore dell’aviazione britannico è il più grande d’Europa - ha replicato a Sky News un portavoce del Governo -, e sia noi che l’Ue beneficiamo della connettività che offre. Ecco perché stiamo perseguendo la via dell’accesso liberale ai mercati dell’aviazione europea, compresi tutti i vantaggi che questa linea porterà ai consumatori”.

Stefania Galvan

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