I segreti di Flixbus: "Così abbiamo raggiunto i 10 milioni di pax"

"Abbiamo sempre collaborato con gli operatori locali, integrando rotte già esistenti e, talvolta, pianificandone insieme di nuove. E questo modello, a cui siamo rimasti sempre fedeli, ci ha permesso di crescere in maniera molto veloce in pochi anni".

Andrea Incondi, managing director di FlixBus Italia, riassume così la strategia seguita dal colosso europeo. Anche in Italia, dove dal 2015, anno in cui i bus verdi hanno cominciato a circolare sulle strade della Penisola, è arrivato a contare 300 destinazioni raggiunte, una settantina di aziende del trasporto su bus affiliate e 10 milioni di passeggeri movimentati.

"Nella nostra piattaforma - mette in chiaro Incondi - viene integrata solo l'offerta di quegli operatori che sono in grado di adeguarsi ai nostri standard: wifi e prese elettriche a bordo, mezzi recenti, un livello di manutenzione e qualità che viene monitorato nel tempo e un'esperienza tecnologicamente avanzata". Fondamentale, secondo il manager, soprattutto se si punta a intercettare una fascia di clientela più giovane: "Diamo la possibilità di modificare il biglietto fino a 15 minuti prima della partenza e abbiamo un dinamismo nei prezzi che - precisa - ci permette di soddisfare tutti i target".

Facendo il punto sull'espansione del network, Incondi spiega poi che l'azienda basata a Monaco di Baviera ha oggi raggiunto 'una copertura quasi totale della Penisola'. "Grazie all'accordo appena siglato con due operatori storici, da settembre copriremo capillarmente anche la Calabria e - aggiunge - raggiungeremo anche la Sicilia con collegamenti su 9 città dell'isola, tra cui Palermo, Catania e Messina. Si tratta di linee già esistenti, che ora vengono integrate".

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