Lufthansa, Eurowings e la trasformazione del braccio low cost

Ha voluto sottolinearlo da subito il ceo del Gruppo Lufthansa, Carsten Spohr: finalmente per Eurowings si vede la luce e la cura d’urto sta funzionando. Ancora un po’ di pazienza e nel 2021 anche il braccio low cost inizierà a produrre utili.

Non è stato facile trovare la quadra per la compagnia e non è escluso che altri aggiustamenti dovranno essere fatti in futuro. Non a caso a inizio anno la si voleva togliere dal lungo raggio, ma poi c’è stata la virata e si è semplicemente deciso che il lungo raggio doveva essere leisure e non di impronta low cost.

La storia
Fondata nel 1993 a Dortmund, Eurowings incrocia il suo destino con quello di Lufthansa nel 2001, quando il vettore tedesco rileva il 21 per cento, salendo fino al 100 per cento dieci anni dopo. Negli anni sperimenta vari cambi di orientamento, finché nel 2015 assume il ruolo attuale, ovvero quello di marchio low fare di tutto il gruppo e incorporando dentro di sé Germanwings, il brand destinato a scomparire dopo il tragico incidente in Francia.

I competitor
Obiettivo dichiarato è contrastare lo strapotere dei vari Ryanair ed easyJet fino a combattere Norwegian sul lungo raggio low cost. Ma i conti non tornano e il rosso resta fisso: impossibile stare dietro alle tariffe stracciate (del resto Spohr lo dirà a più riprese: biglietti sotto i 40 euro sono da delinquenti, non è possibile scendere sotto quella cifra).

Cambio di passo
Quest’anno è ripartita la scommessa, sfruttando quella che è stata la connotazione della compagnia in questi anni: versatilità e capacità di cambiare pelle. Il Gruppo ora le darà questo ruolo, con voli a lungo raggio per il leisure e a corto-medio raggio per le rotte dove è necessario una compagnia meno ‘esigente’. L’inverno sarà la transizione. Poi Eurowings mostrerà il nuovo corso.

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