Voli, le ipotesi della Iata: ecco quando si ripartirà

Cosa succederà dopo? Quando e come ripartirà l’industria del trasporto aereo? E quali saranno gli effetti della pandemia sul comparto? A queste domande, in una situazione ancora in totale evoluzione  e con una fine dell’emergenza per la quale non vi sono ancora certezze, prova a dare una risposta ancora una volta la Iata. E l’associazione che riunisce le compagnie aeree mondiali fissa negli ultimi tre mesi di quest’anno il periodo per l’inizio del ritorno al business.

L'analisi
Intanto le cifre; e subito emerge come rispetto alla scorsa settimana l’aggravarsi della situazione in Europa e negli Stati Uniti in particolare abbiano costretto a una revisione al rialzo dell’impatto economico, passato da 200 a oltre 250 miliardi di dollari. Un colpo senza precedenti per il settore, costretto a chiedere sostegni economici urgenti per non essere sopraffatti e potere ripartire quando l’emergenza sarà passata.

I trimestri
Ma come sarà l’evoluzione del traffico nel dettaglio? Come è facile immaginare il trimestre peggiore sarà quello che si sta per aprire. Le restrizioni sono infatti destinate e durare ancora un paio di mesi, anche se con modalità differenti nel mondo. In questo periodo il calo della capacità offerta sarà, dicono ancora le stime Iata, del 65 per cento, con punte del 90 per cento nello zone maggiormente colpite, come nel caso dell’Europa.

Questo calo è destinato poi a dimezzarsi nel trimestre estivo, -33 per cento a livello generale, -45 in Europa, complice anche la speranza di una lieve ripresa sul fronte dei viaggi leisure, con movimenti che saranno probabilmente quasi esclusivamente interni nei singoli Paesi. Poi nell’ultimo trimestre i veri segnali di incoraggiamento e un calo limitato al 10 per cento a livello mondiale. Facendo quindi la media, il 2020 verrebbe ricordato con un crollo del traffico passeggeri del 38 per cento, dato che salirà al 44 se si prende in considerazione la voce ricavi da passeggeri.

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