Troncone, Adr: “Il trasporto aereo riparte dai voli Covid tested”

La ripresa del trasporto aereo passa attraverso l’estensione dei voli Covid tested. Lo dice Marco Troncone, amministratore delegato di Adr, nel corso di un’audizione in Commissione Trasporti della Camera, e indica la procedura di viaggio disegnata da Aeroporti di Roma come un modello per rilanciare il trasporto aereo.

Il Leonardo da Vinci è stato precursore nell’attivare i corridoi sanitari che permettono lo spostamento in sicurezza dei passeggeri. Dallo scorso 8 dicembre, quando è stata avviata la sperimentazione sui voli Covid tested transoceanici a Fiumicino, primo scalo in Europa ad attivarli, sono stati oltre 7.500 i passeggeri testati all’arrivo. Solo negli ultimi 2 mesi, i viaggiatori che hanno utilizzato i voli  Covid tested di Alitalia da New York sono aumentati del 132% a dimostrazione dell’alto livello di soddisfazione di questa procedura di viaggio.

Il bilancio della sperimentazione dei primi mesi, dunque, ha confermato la connotazione di corridoi sicuri ed idonei a portare il rischio di importazione di contagio a livelli quasi inesistenti.

La proposta punta a sostenere i flussi intercontinentali, focalizzandosi sulle tratte strategiche per il Paese, ma non critiche dal punto di vista sanitario, come Stati Uniti, Canada, Giappone. Allo stesso tempo è fondamentale incrementare il livello di sicurezza sui flussi europei, eliminando l’alternativa delle misure fiduciarie a favore del controllo sul 100% dei passeggeri in arrivo in Italia e sostenere anche i collegamenti domestici.

Altro tema cruciale per la ripresa dei flussi di traffico in sicurezza riguarda un’adeguata digitalizzazione dei processi.  “Su questo fronte – ha concluso Troncone - stiamo sperimentando diverse iniziative: dalla creazione di un Travel Health Portal, per gestire in modo protetto la documentazione dei passeggeri e che si integrerà con il Digital Green Pass dell’Unione Europea, fino al prossimo avvio del controllo biometrico su alcuni voli transoceanici, introducendo sin da subito i test point realizzati direttamente in aeroporto per sostituire i presidi gestiti dal Servizio Sanitario Nazionale e non gravare sulla collettività generale”.

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